Falesie, 4 gli interventi nel mirino della Comunità Montana

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Pietro Corti
Pietro Corti

LECCO – Nonostante il “fallimento” del progetto di riqualifica del Nibbio, targato Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino (leggi articolo), il piano di intervento sulle falesie lecchesi procede, con ben quattro operazioni in calendario per le quali verranno impiegati gli stessi fondi originariamente destinati al Nibbio.

60 mila euro la cifra che la Comunità Montana ha “dirottato” su questi nuovi interventi, che riguarderanno le falesie Erna Soprese, Parete Stoppani, Grotta di Mandello e Strapiombo di Mandello. Tutte falesie frequentate, anche da molti stranieri, come ha spiegato Pietro Corti di LarioClimb, spettacolari dal punto di vista ambientale e particolarmente impegnative: caratteristiche che hanno stabilito la priorità di intervento rispetto ad altre palestre d’arrampicata.

Diverse le tipologie di intervento pianificate, come ha spiegato, illustrandole, Pietro Corti: “Di primaria importanza è rispettare la struttura della falesia, tenendo conto di tutti gli interventi fatti in precedenza”.

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La falesia Erna Sorprese (foto LarioClimb)

Così ad esempio nel caso di Erna Sorprese si interverrà solo sui punti di sosta e si ritoccherà la base della falesia: la fascia rocciosa è stata chiodata, tra i primi, da Marco Galli sul finire degli anni ’90 e quindi richiodata da Alessandro Ronchi tra il ’97 e il ’98.

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La Parete Stoppani (foto LarioClimb)

La Parete Stoppani allo stesso modo vedrà unicamente degli interventi alla base e sul sentiero d’accesso. L’assolata falesia è infatti opera di Delfino Formenti, che iniziò a chiodarla (volontariamente, come del resto tutti i suoi interventi) nel 1992. “Come Comunità Montana – ha spiegato Paolo Corti – si è cercato di aiutare il lavoro di Delfino procurandogli il materiale necessario per la chiodatura. Ora si interverrà sul sistema d’accesso e sulla base della falesia”.

Maggiori gli interventi da condurre sulle falesie mandellesi, meno “battute” a causa delle difficoltà tecniche che presentano: “Qui andremo a sostituire gli ancoraggi, le soste e i punti di calata – ha detto Corti – e provvederemo a rendere più agibile l’accesso”.

Già effettuate le verifiche del caso con le proprietà, “onde evitare qualche altra sorpresa” ha scherzato Corti, prima di partire coi lavori mancano le ultime indagini geologiche.

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La Grotta di Mandello (foto LarioClimb)

I progetti di intervento, come sottolineato, sono frutto di un lavoro di confronto con lo stesso gruppo col quale la Comunità Montana aveva pensato la riqualifica del Nibbio: “Per quell’occasione – ha detto Corti – ci eravamo avvalsi di frequentatori e chiodatori della falesia che anche in questo caso non hanno esitato ad aiutarci con alcune indicazioni di intervento”.