Ucciso da colpi di mortaio a Toretsk, Maxim Petrenko non voleva combattere e tantomeno morire
Talento dell’arrampicata sportiva, amico dei Ragni della Grignetta, agli inizi degli Anni 2000 gareggiò anche a Lecco
LECCO – Ci sono storie lontane che, per una serie di strane coincidenze, finiscono per creare intrecci imprevisti. E così la guerra in Ucraina, che dopo il clamore del febbraio 2022 oggi è diventata un brusio di sottofondo di cui tendiamo a scordarci, è tornata prepotentemente a squarciare la vita dei lecchesi appassionati di montagna con una notizia che nessuno avrebbe voluto ricevere.
Maxim Petrenko è stato ucciso da colpi di mortaio vicino a Toretsk. Ai più questo nome non dirà nulla, ma questo arrampicatore fortissimo era molto legato al nostro territorio e al Gruppo Ragni della Grignetta. Oggi aveva 46 anni, Maxim Petrenko non voleva combattere e tantomeno morire.
A cavallo tra gli Anni ’90 e i primi anni 2000, fu uno degli scalatori più talentuosi del panorama internazionale: fortissimo su roccia, raggiunse risultati eccezionali nell’arrampicata sportiva; oggi disciplina olimpica che a quei tempi stava vivendo i propri albori. Prima Campione del Mondo nelle categorie giovanili, nel 1999 conquistò il bronzo al Campionato del Mondo Assoluto.
Erano gli stessi anni in cui i riflettori dell’arrampicata sportiva si accendevano anche nelle piazze della nostra città, dove i Ragni di Lecco organizzavano gare internazionali e tappe di Coppa del Mondo. Fu proprio lì che si incrociarono le vite del forte scalatore ucraino e quelle degli alpinisti lecchesi, in particolare quelle dei fratelli Alberto e Paolo Marazzi, entrambi membri dei maglioni rossi.
“Io ero un ragazzino e ricordo che in occasione delle gare di Coppa del Mondo i miei genitori ospitavano gli atleti dell’Est Europa perciò li conoscevamo tutti – racconta Paolo Marazzi -. Un rapporto che si è mantenuto negli anni seguenti, capitava che quando passavano da Lecco si andasse ad arrampicare assieme”.
Maxim Petrenko, in particolare, passò un periodo nel nostro territorio dopo l’attacco russo alla Crimea nel 2014: “Aveva deciso di venire qui per stare più tranquillo, ma poi era tornato in Ucraina – ricorda ancora Paolo Marazzi -. Con lo scoppio della guerra nel 2022 abbiamo ricominciato a sentirci per sapere come stava e come andavano le cose. L’ultima volta ci siamo sentiti nell’agosto scorso e ci raccontò che la situazione sembrava più tranquilla. Oggi, purtroppo, è arrivata questa terribile notizia. Maxim Petrenko era uno scalatore fantastico, sicuramente è stato uno dei più forti”.
E in questo triste giorno sono in tanti a ricordarlo anche qui a Lecco: Ragni della Grignetta e appassionati di montagna non più giovanissimi hanno ancora negli occhi la felicità di Maxim Petrenko mentre arrampicava sulle strutture artificiali allestite in piazza Cermenati. Era una giornata di fine giugno 2004 e con la sua inconfondibile classe arrivò 5° al Campionato Europeo Assoluto…