Sicurezza in montagna, introdotto il principio di autoresponsabilità

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Foto archivio soccorso alpino
(foto archivio)

“Oggi sembra che tutto sia dovuto e tutto ciò che accade sia sempre da imputare a qualcun altro”

Più tutele per gestori e manutentori della rete escursionistica in caso di infortuni causati dalla negligenza dell’escursionista

LECCO – Il principio di autoresponsabilità per la sicurezza degli escursionisti in montagna è uno dei punti del progetto di legge ordinamentale 2024 (PDL 68) approvato oggi dal Consiglio Regionale lombardo, che ha aggiornato il comma 6, articolo 4 della legge regionale 27 febbraio 2017, n. 5 (Rete escursionistica della Lombardia e interventi per la valorizzazione delle strade e dei sentieri di montagna di interesse storico), in favore di una fruizione consapevole e informata dei percorsi compresi nella Rete escursionistica delle zone montane, al fine di garantire la sicurezza e l’incolumità di chi frequenta la montagna.

Il Cnsas Lombardo (Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico) ha lavorato a lungo, assieme a Regione Lombardia, per trovare soluzioni alla questione, annosa, della responsabilità sui sentieri. Uno dei principali compiti istituzionali del Cnsas è proprio quello di informare e mantenere alta l’attenzione sull’importanza della prevenzione e sul senso di responsabilità personale; un principio descritto anche nel DDL “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane”, nell’art. X, comma 1, in cui si fa riferimento alla fruizione consapevole e informata dei percorsi, al fine di garantire la sicurezza e l’incolumità degli escursionisti.

Sicurezza in Montagna
Luca Vitali, presidente del Soccorso Alpino lombardo (Cnsas)

“L’assunzione del rischio è un tema davvero importante, che negli ultimi anni si è un po’ perso di vista – ribadisce Luca Vitali, presidente del Cnsas Lombardo -. Oggi sembra che tutto sia dovuto e, in qualche misura, tutto ciò che accade sia sempre da imputare a qualcun altro”.

Chi programma un’attività o un itinerario ha il dovere di essere consapevole – per sé e anche per le persone che fanno parte del gruppo, soprattutto se si tratta di minorenni – di una serie di elementi, tra cui le caratteristiche morfologiche del territorio, le variabili ambientali e climatiche, le proprie competenze tecniche, la preparazione fisica e mentale, attrezzatura e abbigliamento appropriati, le difficoltà e la portata dei possibili rischi.

L’auspicio è che si proceda nella stessa direzione, verso la promozione di una frequentazione informata e consapevole della montagna e dei sentieri, nel rispetto del patrimonio naturale montano, della biodiversità e dell’unicità degli ecosistemi, della tutela della cultura, del turismo e del paesaggio, per la sicurezza dei cittadini.

Il consigliere regionale Giacomo Zamperini

Con l’approvazione del progetto di legge ordinamentale 2024 (PDL 68) hanno ricevuto il via libera anche alcuni emendamenti e ordini del giorno proposti dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini, tra cui l’emendamento che responsabilizza i frequentatori delle reti escursionistiche lombarde, richiamati al rispetto “della segnaletica e dei divieti emanati dalla Protezione Civile o da altre Autorità competenti, non danneggiando le strutture di pertinenza e l’ambiente circostante”.

“Ci guida il buonsenso, ma siamo forti anche del confronto e delle istanze che abbiamo raccolto grazie alla collaborazione con Ersaf, Cai, Guide Alpine e Soccorso Alpino. Non possono essere imputati ad altri i rischi e i danni che derivano dalla negligenza, imprudenza e imperizia di chi frequenta la montagna senza le dovute attenzioni. Chiunque intraprende un percorso della rete escursionista lombarda lo fa sotto la propria responsabilità. Se per esempio vai in montagna con gli infradito e ti fai male non puoi pensare che la colpa sia di altri.

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Giacomo Zamperini, consigliere regionale

Dobbiamo ringraziare tutte quelle persone (parliamo perlopiù di volontari) ed enti a cui si deve l’attenta manutenzione dei nostri sentieri, in particolare il Cai. Questo principio di autoresponsabilità, grazie alla nostra iniziativa, sta entrando sempre di più nei quadri normativi, non solo lombardi ma anche nazionali, come nel caso del DDL Montagna – ha detto il consigliere regionale lecchese -. Il Soccorso Alpino, che svolge un ruolo encomiabile, ancora troppo spesso interviene a causa dell’atteggiamento incauto degli escursionisti. Se tutti noi possiamo permetterci di fruire in sicurezza della Rete Escursionistica Lombarda (REL), è grazie all’incessante lavoro di gestione e manutenzione di sentieri e segnaletica da parte di volontari e guide alpine appartenenti a queste realtà. È proprio in un’ottica di riconoscenza e con l’obiettivo di sostenere sempre maggiormente la loro attività, che abbiamo ritenuto essenziale introdurre il concetto di autoresponsabilità in montagna, tutelando, e sgravando gli enti gestori e manutentori della REL dalle conseguenze civili e penali di infortuni causati dalla negligenza dell’escursionista. Un traguardo importante, che contribuisce alla promozione di una nuova cultura della sicurezza in montagna, fondata su un comportamento consapevole e autoresponsabile”.