I numeri: 434 persone soccorse, 31 le vittime in montagna
Principali cause degli incidenti: cadute e disorientamento. Il Delegato Anemoli: “Partire preparati e consapevoli delle proprie capacità”
LECCO – ‘Record’ di interventi nel corso del 2020 a livello nazionale per il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. E’ quanto emerge dal report dell’attività dello scorso anno. Nonostante i lunghi mesi di lockdown, nel corso del 2020 si è registrato il più alto numero di interventi di soccorso nella storia del Corpo.
416 interventi per gli uomini della XIX Delegazione Lariana
Non solo a livello nazionale, anche per la XIX Delegazione Lariana e le sue sette stazioni (Dongo, Lario Occidentale Ceresio, Lecco, Pavia Oltrepo, Triangolo Lariano, Valsassina/Valvarrone e Varese) il 2020 è stato un anno intenso con ben 416 interventi di soccorso (nel 2019 erano stati 335, qui il report per un confronto).
Del totale, 125 interventi sono stati effettuati dalla Stazione Valsassina/Valvarrone, 95 dalla Stazione di Lecco e 68 da quella del Triangolo Lariano. 434 le persone soccorse, 31 le vittime registrate.
“Un dato che fa riflettere – il commento del Delegato Marco Anemoli – Nonostante alcuni mesi trascorsi in lockdown a causa dell’emergenza Covid e l’assenza di interventi sulle piste da sci di Bobbio, ovviamente chiuse, i numeri dei soccorsi in montagna sono stati molto alti”.
Cadute e disorientamento tra le principali cause degli incidenti
E’ l’escursionismo l’attività che ha maggiormente mobilitato i soccorritori con ben 249 persone soccorse principalmente per cadute e disorientamento risultate essere le principali cause degli incidenti.
Nella maggior parte dei casi, si è trattato di escursionisti provenienti da fuori territorio. “Per via delle chiusure – ha commentato Anemoli – In molti hanno scelto di tornare a frequentare le località montane, magari sfruttando la seconda casa, quindi c’è stata molta più affluenza sulle nostre montagne. Rileviamo anche la presenza di tanti ‘neofiti’, ovvero persone che hanno iniziato a praticare escursionismo, poco esperte del territorio che hanno sottovalutato la loro forma fisica. Molti interventi – ha ricordato il Delegato – si sono resi necessari per la perdita di orientamento e anche per sfinimento, quindi la persona che si è rivolta ai Soccorsi lo ha fatto perché non riusciva più a proseguire o a tornare indietro. Questa disattenzione e superficialità può costare cara, prima di qualunque escursione, anche se ci si ritiene preparati, è bene informarsi e soprattutto avere con sé l’attrezzatura adeguata”.
L’attività della Delegazione Lariana
Al primo posto dunque tra le cause degli incidenti le cadute (31,60% degli interventi di soccorso), seguite da perdita di orientamento (14,50%) e malore (11,80%). Tra le attività coinvolte, l’escursionismo (17,90% degli interventi) che ‘stacca’ ampiamente gli incidenti in alpeggio (al secondo posto con il 2,10%) e di alpinismo (al terzo, 1,90%).
434 le persone soccorse, 183 illese, 182 i feriti lievi, 19 i feriti gravi, 15 i feriti in pericolo di vita, 31 i morti e 4 i dispersi.
I numeri dell’elisoccorso
243 sono stati gli interventi di soccorso in cui è intervenuto l’elicottero, principalmente da Como con ben 145 uscite. Seguono l’elisoccorso del 118 di Bergamo e Sondrio (31 uscite), Milano (26 uscite), Brescia (2). 5 gli interventi dove si è reso necessario l’elicottero dei Vigili del Fuoco, 1 quello della Guardia di Finanza.
Per quanto riguarda il numero di soccorritori impegnati, sono stati 1.873 per un totale di 10.173 ore di impiego. 9 le giornate di ricerca con Unità Cinofile (1 in valanga e 8 in superficie).
Il consiglio fondamentale e che vale sempre: ‘Partire preparati’
In vista della bella stagione il Soccorso Alpino ha ricordato le principali regole per affrontare in maniera sicura e consapevole la montagna: “Possiamo dire che le raccomandazioni sono sempre le solite – ha detto Anemoli – Intanto valutare bene le proprie condizioni fisiche e quindi affrontare una determinata salita solo se si è ben allenati, onde evitare di trovarsi in difficoltà e di non farcela. Quindi partire preparati anche a livello di attrezzatura: portate con voi i giusti vestiti e nello zaino ricordatevi di mettere anche una pila frontale che potrebbe sempre tornare utile. Se non si conosce bene la zona dove si programma l’escursione appoggiatevi a chi ne sa di più, contattate il Cai locale e chiedete informazioni. Infine, ricordatevi di avere sempre il cellulare ben carico, portandovi magari un powerbank (un caricatore portatile, ndr), per evitare che in caso di necessità si spenga. Oramai quasi tutti i cellulari hanno il Gps incorporato o è possibile scaricare delle applicazioni apposite. A questo proposito, sarebbe buona cosa saper leggere le coordinate della propria posizione in modo da poterle comunicare ai soccorritori impegnati nella localizzazione”.
I dati nazionali
A livello nazionale, sono state 10.279 le missioni totali compiute dal Soccorso Alpino, di cui 7.658 in territorio impervio, con l’impiego di ben 43.247 soccorritori. Numeri che corrispondono a 29.459 giornate e a quasi 200 mila ore totali di impiego. Oltre 450 le vittime in montagna.
Il 2020 ha superato seppur di poco – per chiamate di soccorso – il 2019, che a sua volta si era chiuso con un significativo balzo in avanti dell’attività di soccorso rispetto al 2018, passando da 9.554 a 10.234 interventi (+7,1%). Le persone soccorse sono state 9824 di cui 3635 illesi (37 %), 4093 feriti leggeri (41,7%), 1313 feriti gravi (13,4%), 228 feriti in imminente pericolo di vita (2,3%), 465 deceduti (4,7%) e 90 dispersi (0,9%).