Siamo stati alla presentazione del 63° Trento Film Festival, ecco le novità!

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Al centro il presidente del Treno Film Festival Robert De Martin, a fianco (sx) Umberto Martini, presidente generale del Cai, a dx Luana Bisesti, direttrice del Trento Film Festival, e Sergio Fant, responsabile programmazione della rassegna

 

MILANO – La montagna tra passato e presente per riflettere su quella di domani: questo il fil rouge del 63° Trento Film Festival, la prima e più antica rassegna cinematografica al mondo dedicata alla montagna, all’esplorazione e all’avventura, in programma dal 30 aprile al 10 maggio tra Trento e Bolzano. Questa mattina, martedì, siamo andati nella sede nazionale del Cai di Milano di via Petrella dove si è svolta la presentazione ufficiale.

Tre i filoni principali caratterizzeranno l’edizione 2015: il Cervino (a 150 anni dalla prima salita), la Grande Guerra (di cui è stato celebrato il centenario) e l’India (il paese “ospite” di questa edizione). Undici giorni di proiezioni, eventi, mostre, rassegne letterarie e tanto altro ancora.

 

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Impressionanti i numeri del Trento Film Festival, in costante crescita: ben 451 i film iscritti con opere provenienti da ogni parte del mondo, 115 dei quali scelti per la rassegna. A fianco delle proiezioni, oltre 115 appuntamenti per un programma sempre più ricco che coinvolgerà il tessuto urbano nella sua interezza con circa venti spazi predisposti per le varie iniziative. Numeri da record anche per quanto riguarda i visitatori: nel 2014, oltre 20 mila gli spettatori tra le serate al cinema e agli eventi alpinistici, a cui vanno aggiunti i 25 mila visitatori della rassegna MontagnaLibri.

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Roberto De Martin

Grande la soddisfazione espressa dalla direttrice del Trento Film Festival Luana Bisesti, alla presenza del presidente del Trento Film Festival Roberto De Martin e del presidente generale del Cai Nazionale Umberto Martini. Proprio quest’ultimo ha dichiarato: “La crescita della rassegna conferma le sue capacità innovative con un occhio al passato guarda al futuro, costituendosi negli anni come fondamentale punto di riferimento per il territorio e per gli altri festival dedicati alla montagna. Parliamo di una proposta culturale aperta veramente a tutti”.

“Sintetizzare questo evento è difficile – ha proseguito Luana Bisesti – ma ciò che il Festival da oramai 63 anni si propone di fare è rappresentare l’indagine intorno alla montagna e alla natura, molto spesso custodi di storie che attendono solo di essere vissute, svelate e narrate. Non solo gli uomini e le loro imprese sono al centro della rassegna ma la natura, intesa come spazio dove ognuno può vivere la sua personale avventura”.

Ad aprire e chiudere la programmazione cinematografica del Festival saranno come da tradizione due film recentemente tornati al loro originario splendore: si tratta del film muto “Maciste alpino” di Luigi Maggi e Luigi Romano Borgnetto con Bartolomeo Pagano, ricostruito e restaurato digitalmente dalla Biennale di Venezia, che verrà proiettato venerdì 1 maggio presso l’Auditorium Santa Chiara; la proiezione sarà accompagnata dalla musica del jazzista Raffaele Casarano e del quartetto “Locomotive”. Il 9 maggio invece, al Supercinema Vittoria, sarà la volta di “Vertigine Bianca” di Giorgio Ferroni, il documentario ufficiale dei Giochi Olimpici Invernali di Cortina d’Ampezzo del 1956.

I 115 film in programma, suddivisi nelle diverse sezioni, saranno replicati per otto giorni in quattro sale per un totale di 110 proiezioni, secondo la programmazione coordinata da Sergio Fant.  La selezione effettuata in questa 63^ edizione traccia un ideale percorso dal cuore dell’Europa all’estremo Oriente, ben evidenziata nella scelta delle anteprime. Dalla Francia, ambientazione del film “Forza maggiore” del regista svedese Ruben Oestlund, candidato ai Golden Globe 2015, alle montagne tra Germania e Repubblica Ceca di “Schmitke” di Stepan Altricher, al Kurdistan turco con “Come to my voice” di Huseyin Karabey, al Pakistan, alla Cina, sfondo del vivace film di azione “Taking of Tiger Mountain” del regista Tsui Hark.
Nella sezione “Concorso Internazionale” sono stati quattordici i film scelti per la corsa alla Genziana d’oro e d’argento 2015: tra di loro i film italiani “Ninì”, di Gigi Giustiniani, “Alberi che camminano” di Mattia Colombo e Erri De Luca, e il cortometraggio “Eyelid” di Francesco Mattuzzi e Renato Rinaldi.
L’edizione 2015 del Trento Film Festival sarà molto vicina anche alla città di Lecco: ben due infatti i film che hanno come protagonisti le avventure dei Ragni, “L’inverno del vicino”, dedicato alla Grigna Settentrionale e in particolare alla parete Fasana, e “Secret Kirghizistan”, sulla straordinaria avventura vissuta da Luca Schiera e Matteo De Zaiacomo, protagonisti della spedizione in Kirghizistan lo scorso anno.

Numerosissimi gli eventi e gli ospiti che faranno da cornice al “piatto forte” della kermesse, ovvero i film, tutti accomunati dal tema del viaggio. Accanto ai grandi nomi dell’alpinismo mondiale come Reinhold Messner, Hervè Barmasse, Armando Aste, Simon Yates, Mauro Corona, Nives Meroi, interverranno grandi firme del giornalismo come Federico Rampini (La Repubblica) e Beppe Severgnini (Corriere della Sera): il primo sarà protagonista dell’incontro “Mistero India: tra seduzione e orrore. La nazione del futuro, le sue arretratezze e contraddizioni” in programma il 6 maggio alle ore 21 presso la Sala della Cooperazione, mentre Severgnini concluderà proprio a Trento, presso il Teatro Sociale, il suo tour italiano dello spettacolo “La vita è un viaggio”, in programma il 30 aprile.

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Tra il pubblico l’alpinista genovese Alessandro Gogna

Il viaggio tra passato, presente e futuro continuerà poi con le serate alpinistiche che si articoleranno in quattro appuntamenti: si comincia il 4 maggio alle ore 21 con il britannico Simon Yates, protagonista nel 1985 della fatidica spedizione sul Siula Grande in Perù, durante la quale fu costretto per salvarsi a tagliare la corda del suo compagno Joe Simpson. I fatti di quella tragica esperienza sono stati narrati nel libro “La morte sospesa”, divenuto film nel 2003. Yates racconterà le sue ultime incredibili avventure durante la serata titolata “My mountain life” all’Auditorium Santa Chiara. Il secondo appuntamento, il 7 maggio, vedrà protagonista Armando Aste, la cui grandezza come alpinista e come uomo verrà narrata da Elio Orlandi. L’8 maggio il palcoscenico dell’Auditorium Santa Chiara sarà invece tutto per Reinhold Messner e Hervè Barmasse che condurranno la serata “150 – 100 – 50 – 0 – Storie di alpinisti fra il Cervino e la Guerra”, pensata proprio in occasione dei due importanti anniversari che ricorrono quest’anno. Il Cervino sarà protagonista dell’ultima serata alpinistica, il 10 maggio al Teatro Gries di Bolzano, riservata ancora ad Hervè Barmasse.

E ancora, mostre fotografiche, seminari sui rifugi alpini e l’architettura in alta montagna, incontri di approfondimento sulla tutela dell’ambiente, la rassegna di MontagnaLibri con scrittori di successo quali Paolo Paci, Giuseppe Cederna, Enrico Brizzi e molto altro: il programma completo e tutte le informazioni sono disponibili sul sito ufficiale www.trentofestival.it.

Non resta che darsi appuntamento per il prossimo 30 aprile, per l’avvio del 63° Trento Film Festival.

 

brochure Trento film festival