A Barzio lo spettacolo “Agosto 1957 – Eiger: l’ultima salita”
Domenica 28 luglio, ore 21, al piazzale della funivia. Ingresso libero
BARZIO – Dopo il successo della prima, lo scorso maggio, nell’ambito della rassegna Monti Sorgenti, torna in scena lo spettacolo teatrale “Agosto 1957 – Eiger: l’ultima salita”.
Lo spettacolo, firmato dalla compagnia Lo Stato dell’Arte e co-prodotto dal Cai Lecco, parla di una nota e triste pagina della storia dell’alpinismo che ha avuto strascichi per molti anni. E’ l’agosto 1957, Claudio Corti e Stefano Longhi, due lecchesi, decidono di rincorrere un sogno: essere i primi italiani a conquistare la parete Nord dell’Eiger.
La scalata si rivela drammatica, alla cordata dei due italiani si affianca quella formata da due scalatori tedeschi. La progressione è lenta e condizionata da continue scariche di sassi e ghiaccio. Il tentativo si concluderà in tragedia. Dei quattro alpinisti solo Claudio Corti sarà salvato. Dei tedeschi si perderanno le tracce. Il corpo senza vita di Stefano Longhi resterà appeso alla parete Nord per quasi due anni diventando contemporaneamente attrazione e monito per turisti e scalatori.
“Con ‘Agosto 1957’ vogliamo sì raccontare la storia di uomini alla rincorsa di un sogno trasformatosi in incubo, ma anche quella di uomini che hanno avuto il coraggio di sfidare i propri limiti. Quali le emozioni? Quali i pensieri più intimi? Niente pietismo e niente sconti”.
Nello spettacolo il punto di vista è quello di Stefano Longhi che si sviluppa in una dimensione onirica dove tempo e spazio perdono di significato a vantaggio della storia narrata.
Il testo è scritto appositamente per lo spettacolo da Mattia Conti. Le musiche, composte da Sara Velardo, disegnano un vero e proprio ambiente sonoro divenendo così parte integrante della drammaturgia.
L’appuntamento è per domenica 28 luglio a Barzio, in località La Piazza (partenza funivia Piani di Bobbio) inizio ore 21. Ingresso libero.
Di Mattia Conti con Alberto Bonacina e Sara Velardo, musiche Sara Velardo, direzione tecnica Matteo Binda, coordinamento alla produzione Roberta Corti, regia Alberto Bonacina.