La mostra diffusa organizzata da Ande è visitabile fino al 29 agosto
“Parlando di VI grado in Grigna si parla di vie che contengo ognuna storie curiose e interessanti”
PIANI RESINELLI – “Grigna VI° – Storie di uomini e pareti”, è stata presentata nel pomeriggio di ieri, sabato, ai Piani Resinelli la mostra fotografica organizzata dall’azienda Ande in collaborazione con il laboratorio di sviluppo turistico sostenibile montano Resinelli Tourism Lab, l’Archivio MOdiSCA (MOntagne di SCAtti) e la Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino.
La mostra, presentata da Sofia Bolognini di Resinelli Tourism Lab, nasce insieme al calendario Ande 2020, progetto editoriale dedicato agli anni d’oro dell’alpinismo lecchese: quelli della conquista del VI grado, nell’arco di tempo che va dal 1920 al 1940. Il calendario Ande, nato nel 1998, è da sempre puntuale interprete delle vicende alpine, come della storia culturale legata alla montagna italiana e mondiale, grazie alle sue tavole fotografiche di ampio respiro.
Il tema scelto per il 2020 ha l’obiettivo di sostenere la libertà di espressione alpinistica, l’impegno per l’ambiente, l’etica, l’integrazione multiculturale, il valore della tradizione, la libertà di espressione alpinistica, la tutela del patrimonio culturale. Non solo; la mostra diffusa vuole essere un’occasione per riflettere sul senso del limite, della relazione tra uomo e montagna, accessibilità, inclusione e paesaggio.
In tanti hanno partecipato al vernissage: “Si tratta di una mostra ‘diffusa’ – ha detto Sara Anghileri, rappresentante dell’azienda Ande -. Dodici tavole che resteranno esposte presso i rifugi Carlo Porta, SEL, Soldanella, il Forno della Grigna e il Bar Pirelli fino al 29 agosto. Proprio il concetto del movimento e del camminare per visitare la mostra itinerante sono elementi scelti per favorire una fruizione contemporanea e sostenibile”.
A tracciare i contorni storici dell’epopea del VI grado è stato l’esperto di montagna e autore di guide di arrampicata Pietro Corti: “Il VI grado è la storia di un equivoco che ha condizionato per oltre un secolo l’alpinismo europeo – ha detto -. Nel 1925 è stata creata questa scala di difficoltà per la scalata dicendo che il limite era il VI grado, e tutto è rimasto fermo per decenni”.
“Parlando di VI grado in Grigna, al di là del ‘gioco’ del numero, si parla di salite di giovani, all’epoca ventenni, che sono arrivati al massimo delle difficoltà tecniche sulle piccole torri della Grigna – ha continuato -. Per ogni mese del calendario viene raccontata una via classificata di VI grado, ma al di là della performance tecnica ogni via contiene una storia: la storia di cordate di giovani operai, con pochissimi soldi, ma con una grinta e una capacità di cooperazione che gli permetteva di realizzare cose incredibili. Insomma si tratta veramente di storie nelle storie”.
E così comincia una viaggio alla scoperta del giardino di pietra della Grigna: dalla Spaccatura Dones ai Magnaghi, alla via di Giovanni Gandini al Cinquantenario, un viaggio lungo 12 mesi alla scoperta di aneddoti e personaggi.
Presente all’inaugurazione della mostra anche una giovanissima atleta (18 anni) della squadra di arrampicata dei Ragni di Lecco, Michelle Corti, campionessa italiana di paraclimb e medaglia d’argento nella coppa del mondo senior di paraclimb che ha raccontato come, grazie alla sua grandissima grinta, si sia prima innamorata dell’arrampicata e poi abbia superato i limiti della sua disabilità (Michelle è ipovedente) fino a raggiungere risultati di livello internazionale: “Io arrampico con una guida, una persona con cui bisogna trovare un grande affiatamento, anche perché io non sono del tutto non vedente e voglio arrampicare per conto mio prendendo iniziative. La guida deve sapere esattamente come arrampico io ed essere in grado di anticipare i miei movimenti e capire cosa faccio in quel preciso istante”.
Michelle ha iniziato con l’arrampicata solamente 3 anni fa e nel giro di pochissimo tempo si è ritrovata a far parte della squadra azzurra conquistando la medaglia d’argento nella coppa del mondo senior contro atlete più grandi e più esperte. Parlando di VI grado e di limiti quello di Michelle è stato sicuramente un bell’esempio che ha lasciato tutti a bocca aperta.
La mostra è visitabile fino al 29 agosto, una bella occasione per fare una passeggiata e conoscere qualcosa di più sulla storia della Grigna e dei grandissimi scalatori che l’hanno resa celebre in tutto il mondo.