LECCO – L’idea che il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni stia preparando una riforma dell’assetto istituzionale della Lombardia costituendola in 8 cantoni, come quelli degli Stati della Federazione Svizzera, aveva stuzzicato il “fantasy” dei politologi, compresi quelli lecchesi che si sono scatenati in commenti di ogni tipo su Facebook e nelle piazze della città.
La realtà, però non è proprio questa. O quasi. Proviamo a spiegarci meglio. La riforma di cui si parla è quella costituzionale appena approvata dal governo centrale romano guidato da Matteo Renzi, e la Regione Lombardia ha costituito un Comitato per le Riforme incaricato di studiare il testo della nuova Costituzione italiana, e di fare delle proposte in modo da essere pronti se, a ottobre, il referendum costituzionale confermasse le modifiche fatte.
Regione Lombardia ha ricevuto il testo della riforma costituzionale dal governo italiano. Testo analizzato per preparare il progetto di semplificazione istituzionale che la stessa riforma prevede.
Dato che il nuovo testo parla di costituire, al posto delle province, delle strutture chiamate Area Vasta, si è pensato che la vita per il cittadino sarebbe molto più semplice se le Aree Vaste della Lombardia coincidessero con quelle costituite dalla recente riforma della sanità della Lombardia, che sono per l’appunto 8. L’intenzione del Governo Lombardo è però quella di lasciare la decisione al territorio, che dovrà dire la sua e portare le istituzione ad una più ampia condivisione. Ma l’aspetto più importante non sarà rappresentato dai confini di queste aree vaste, bensì dai contenuti, dalle competenze che verranno attribuite, un’occasione per riorganizzare e coordinare tutti gli enti territoriali in un unico territorio omogeneo. La nostra volontà coincide con la volontà di Regione Lombardia, ossia coinvolgere in questo processo decisionale tutto il territorio, visto che se questa riforma dovesse concretizzarsi porterà ad un cambiamento dei rapporti istituzionali tra i vari enti e tra enti e cittadini.
Il governo della Lombardia vorrebbe infatti costruire una struttura di tre soli livelli. Il comune, le Aree vaste – che potrebbero anche essere chiamate Cantoni – , la Regione. Con queste tre strutture amministrative si può governare tutto il territorio in modo più semplice e efficiente, con costi più bassi per i cittadini.
La decisione sulla formazione di queste aree vaste non deve quindi scaturire dalle sedi di partito, come sembra stia succedendo oggi su parte del nostro territorio, guardando agli ordini del giorno che varie amministrazioni, come la Città di Lecco, stanno portando nei propri consigli comunali, senza aver consultato in modo approfondito i cittadini e le associazioni. Alla Lega Nord interessa, innanzitutto, sapere come il territorio si vuole esprimere, ed è per questo che guardiamo con positività a quanto sta avvenendo nei comuni della Valle San Martino. Il compito della politica dev’essere innanzitutto quello di creare una sintesi delle espressioni del territorio al fine di creare un percorso quanto più condiviso e strategicamente più vantaggioso per l’intero nostro territorio, non rappresentando con l’imposizione al territorio di una volontà politica scaturita dalle assemblee di partito. Siamo talmente convinti che i cittadini debbano essere protagonisti di questa riforma, che nei casi in cui i dibattiti nella popolazione dovesse farsi talmente accesi e partecipati, non escluderemmo l’utilizzo dello strumento referendario comunale, compatibilmente con una visione più ampia del coordinamento per la creazione di questo nuovo ente sia dal punto di vista dei confini geografici che dei contenuti.
Il Segretario Provinciale di Lecco
Lega Nord – Lega Lombarda
Flavio Nogara