LECCO – “La scorsa settimana è stato dichiarato il fallimento della Calcio Lecco, che potrà però continuare il campionato in corso tramite gestione provvisoria affidata dal Tribunale al curatore Mario Motta.
E’ difficile fare il punto sulla questione della Calcio Lecco, anche perché il Comune non è attore protagonista di questa rappresentazione che si alterna tra dramma sportivo e sceneggiato. Va da sé che ora bisogna tenersi agli atti che raccontano della presenza di un curatore fallimentare e perciò dell’ingresso in campo di una dimensione “giudiziaria” terza rispetto agli avvicendamenti degli ultimi anni. Gli appelli più o meno velleitari al salvataggio lasciano il tempo che trovano.
E’ venuta meno la fiducia e se fosse, come accade per il governo, la Calcio Lecco verrebbe bocciata dai lecchesi, tifosi compresi, anche se magari per ragioni diverse.
E’ tempo di azzerare la situazione cercando di evitare, per quanto possibile, che Lecco venga cancellata dalla geografia calcistica. Qui non si tratta di reiterare la retorica del “salvare i gloriosi colori blucelesti” né tanto meno di recriminare con imprevedibili confronti con il passato.
Non si vive di sola gloria e ci penseranno gli annali a ricordarci i tempi delle vacche grasse dell’allora Rigamonti sold-out.
Credo tuttavia che questa fase di gestione provvisoria debba servire come banco di prova per le scelte dell’immediato futuro e che la città debba completamente stringersi attorno alla squadra. C’è un enorme deficit di credibilità, alimentato da quella giostra di presidenti che si sono succeduti senza un disegno e trattando la società di calcio come un’azienda privata per altro mal gestita. Ci sono esempi di città e società risorte. Cito per tutte la Fiorentina e il Parma, che con ostacoli ben più grandi dei nostri hanno avuto l’umiltà di ripartire da zero o quasi. Non guardiamo a queste realtà come modelli ma come stimolo ad una ripresa necessariamente aperta alla comunità lecchese visto che ormai i mecenati sono solo arabi e cinesi!
In questa caso il Comune non si tirerebbe indietro perché la Calcio Lecco è uno spicchio significativo dello sport lecchese e non lo possiamo buttare a lago solo per l’allegra inesperienza di qualche avventuriero.
Sotto l’albero non ci sono doni da scartare, ma l’impegno a vigilare perché non ci rifilino l’ennesimo “pacco”.
Virginio Brivio,
Sindaco di Lecco