LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“Abbiamo potuto sentire, in questi giorni, una pubblica dichiarazione volta a giustificare le tangenti come necessarie. Ad affermarlo non è stato un imprenditore in difficoltà, ma un candidato alla futura guida del governo.
La Cisl di Lecco, che cerco indegnamente di rappresentare, ma soprattutto tanti lavoratori e pensionati, vogliono invece ribadire che il rapporto corretto con le tasse e le istituzioni, la legalità, la moralità, l’onestà e la solidarietà sono il mezzo per continuare a vivere degnamente in un paese democratico.
Un Paese, il nostro, che cerca di uscire dalla crisi con la partecipazione di tutti, riducendo il numero dei furbi che vogliono salvarsi da soli.
Questa “uscita”, collegata con una neanche tanto velata giustificazione dell’evasione delle tasse (“quando sono alte è necessario…”), rischia di farci scivolare verso una progressiva riduzione della democrazia, verso un malriuscito tentativo di colpo di stato “da repubblica delle banane”.
Questo , infatti, è il fine recondito di chi pensa di usare la captatio benevolentiae per giustificare e rendere normale – perché condivisa – una profonda amoralità e l’utilizzo del popolo per interessi del tutto personali. Ricordiamo che durante l’impero romano si usava il panem et circenses, per tenere buoni i cittadini, rallegrandoli con i giochi dell’arena, ma allora l’impero usava gli schiavi (manodopera senza costo) e la ricchezza era frutto delle razzie e delle predazioni dei territori conquistati.
I lavoratori e i pensionati non sono stupidi e non hanno la memoria corta; hanno ancora in mente l’epoca di tangentopoli, periodo da cui è partito il debito pubblico fuori controllo. La gente comune sa che tangenti e bustarelle fanno parte di comportamenti delinquenziali, che aiutano a coltivare un clima di amoralità; la gente comune sa che la corruzione mina alle fondamenta i nostri principi costituzionali, che paiono essere calpestati da una campagna elettorale che sta mostrando una deriva pericolosa. Tornare ai valori comuni, forse, fa meno consenso ma serve certamente di più al nostro Paese”.
Valerio Colleoni
Segretario generale Cisl Lecco