LECCO – “Come coordinamento lecchese rifiuti zero vogliamo fare un po’ di chiarezza su quello che succedendo relativamente al forno inceneritore di valmadrera e alle varie interviste/dichiarazioni riportate dai media. in tempo di prossime elezioni comunali e’ facile farsi abbagliare: viene continuamente spostata la data di chiusura del forno, nel frattempo si appaltano in fretta e furia progetti e lavori prima di avere i risultati dell’indagine epidemiologica.
L’iter della “Risoluzione n. 81” della Regione Lombardia era iniziato con l’intento di lasciare al territorio (Prov. Lecco) la libertà di decidere in merito al teleriscaldamento (TLR), senza il vincolo della prescrizione Regionale, indicata come compensazione ambientale nell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) n. 11937 del 16-10-2017, in seguito alla richiesta di Silea del 2006 di aumentare la capacità di incenerimento da circa 65.000 a 123.000 tonnellate di rifiuti (il TLR ha radice lontane). Capacità prima limitata a 87.000 ton. e poi alzata a 123.000 (potenziali) con l’AIA n. 8532 del 17-09-2014, che autorizzava il massimo carico termico.
La proposta di partenza, relativa alla “Risoluzione 81”, per noi ragionevole, è stata contrastata da Silea, con il sostegno dei Consiglieri Regionali del territorio. Quei Consiglieri che si sono dimostrati molto interessati alle istanze del territorio solo quando in Commissione Regionale si è presentata Silea, ma che erano assenti quando le istanze del territorio sono state rappresentate, nella stessa Commissione, da un Coordinamento di Associazioni e cittadini.
Per cui, quando il Sindaco Donatella Crippa di Valmadrera afferma: “Siamo stati anche in Regione, per fermare il progetto del teleriscaldamento alimentato dalla combustione dei rifiuti …” (La Provincia 28-09-2018), rispondiamo che, se è in buona fede, allora si informi meglio e vedrà che non è proprio come dice.
Ci fa piacere che adesso l’Assessore Tentori di Valmadrera sostenga: “… impegnare Silea perché investa adeguate risorse economiche per lo sviluppo di alternative impiantistiche allo smaltimento dei rifiuti non più legate alla loro combustione. Risorse che dal 2024 dovranno essere finalizzate alla costruzione di nuovi impianti in grado di generare recupero di materia di alta qualità e pertanto di attivare quei processi virtuosi di economia circolare richiesti fortemente dall’Unione Europea. Il processo dovrà concludersi con la chiusura o la riconversione dell’impianto di incenerimento entro il 2032, data di scadenza dell’AIA” (Odg. Consiglio Comunale di Valmadrera del 25-09-2018).
A parte il fatto che si dovrebbe chiarire cosa significa “riconversione” e perché le date indicate nell’odg. Non sono state inserite anche nella Convenzione approvata, comunque, agli Amministratori di Valmadrera diciamo che se realmente vogliono realizzare quanto scritto nel loro documento, comincino col sostenere la mozione che il giorno 09-10-2018 verrà discussa in Consiglio Regionale, in modo da superare l’alibi della prescrizione sul TLR e di conseguenza chiedano la modifica dell’Atto di Indirizzo approvato in Silea il giorno 11-05-2017.
Diversamente siamo solo alla propaganda, magari pre-elettorale. Dire, come fa il Sindaco di Valmadrera, che: “Silea, alle nuove condizioni, si ferma sul cancello dell’impianto” e che il TLR “verrà pagato dal privato”, per noi, invece, non fa alcuna differenza, perché questo significa prolungare la vita dell’inceneritore.
Ricordiamo che nell’Assemblea Pubblica tenutasi a Valmadrera il 31-01-2017, il Sindaco Crippa aveva dichiarato che si sarebbe “messo la parola fine o riconversione” dell’inceneritore a fine AIA, che a quel tempo corrispondeva all’ anno 2030.
Oggi si parla ancora di fine AIA, che però corrisponde all’anno 2032, in seguito al riesame n. 14004 del 29-12-2016 che ne ha rideterminato la scadenza. Ulteriori riesami dell’AIA potrebbero allungare ancora i tempi di scadenza e, in questo caso, non corrisponderanno più al 2032. Per questo chiediamo al Sindaco di Valmadrera che nei documenti ufficiali vengano indicate date precise, altrimenti non si è credibili.
Inoltre, se si parla e si propone la chiusura dell’inceneritore e l’esclusione “dell’alimentazione a fonti fossili” entro la scadenza dell’attuale AIA (2032), che senso ha partire con questo progetto legato all’incenerimento dei rifiuti e alle caldaie di integrazione a gas (fonte fossile)? Ricordiamo che il progetto prevede investimenti per decine di milioni di Euro (nel precedente 50), inoltre richiederà anni per la sua realizzazione e il relativo ammortamento. Poi nel 2032 cambiamo tutto?
Ci sembra poco credibile, a meno che con la parola “riconversione”, indicata nei documenti, si voglia dire che a Valmadrera rimarranno comunque in funzione 2 forni. Il Coordinamento Lecchese Rifiuti Zero, da sempre, chiede lo spegnimento programmato dell’inceneritore per il 2024, alla fine degli ammortamenti per gli investimenti fatti nel 2003-2008, iniziando da subito ad investire in impianti per il riciclo e il recupero di materia.
Chiediamo poi, soprattutto, di riconsiderare la gestione dei rifiuti, improntandola prevalentemente sulle pratiche di riciclo e recupero, come previsto dalla recente Direttiva UE sull’economia circolare, pratiche che renderebbero ancor più obsoleto un inceneritore che già ora brucia, per quasi metà del suo fabbisogno, rifiuti provenienti da fuori Provincia di Lecco. Dal 2015 il CLRZ, con il sostegno di molti cittadini, chiede di bloccare tutti i nuovi investimenti previsti per la realizzazione del TLR, in attesa dell’esito definitivo dello Studio epidemiologico (fine 2018), in modo da valutare la situazione sanitaria della popolazione residente nelle zone di ricaduta dei fumi.
Il CLRZ ha anche richiesto, per garantire una maggior trasparenza – con il sostegno di centinaia di mail che i cittadini hanno inviato ai Sindaci di Valmadrera e Civate – di inserire nel Comitato Scientifico di garanzia dello Studio, un proprio rappresentante, medico epidemiologo riconosciuto a livello nazionale. Ad oggi, dopo oltre due anni dalla richiesta, non abbiamo ancora avuto risposta, né in senso affermativo né in senso negativo, a dimostrazione di indifferenza verso forme di democrazia partecipata e di cittadini che chiedono solo una maggior tutela della salute propria e dei propri figli.
Quest’estate, invece, abbiamo assistito ad una accelerazione delle procedure per la realizzazione del TLR, con il coinvolgimento dei soli Comuni di Valmadrera, Malgrate e Lecco; chiamati ad approvare una convenzione per l’occupazione del suolo (posa dei tubi) e per delegare a Silea la gestione della gara relativa al “Progetto di finanza”: progettazione, posa della rete e caldaie di integrazione.
Di seguito alcune considerazioni sulla Convenzione, approvata dai tre Comuni in questi giorni:
I Comuni Soci di Silea hanno avuto voce in capitolo nel merito, visto che poi tutta la gestione farà capo
alla partecipata?
E’ stata affidata tutta la gestione dell’iter a Silea, senza la presentazione di un progetto da valutare, una delega in bianco, per cui i Consigli Comunali dei tre Comuni, che non avranno più voce in capitolo, hanno la garanzia che l’eventuale recesso non comporti oneri a carico?
Nel testo non è indicata la durata e la data di termine della stessa
L’impiantistica (rete e centrale di integrazione) al termine della Convenzione diventerà di proprietà dei tre Comuni, in che modo verrà suddivisa non è dato sapere. Quindi questi tre Comuni, oltre agli introiti per l’occupazione di suolo (royalties?), alla fine avranno anche un’importante ricaduta economica, senza aver investito 1 Euro. Ci chiediamo, ma Silea e i Soci di Silea (Comuni), che magari avranno anche contribuito economicamente, a livello di cessione del calore per permettere la tariffazione agevolata, che vantaggi avranno?
I contorni di tutta questa vicenda sembrano poco chiari, ci chiediamo se non rientrino in altre logiche, come quelle che hanno visto passare recentemente una nostra Società pubblica (ACEL) sotto il controllo di una nota Multiutility lombarda quotata in borsa”.
Comitato Rifiuti Zero