LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“Per chi come me ha fatto della lotta al pregiudizio razziale una missione, iniziata tanto tempo fa quando in Italia e a Lecco erano presenti pochissimi cittadini immigrati , le parole rivolte di Roberto Calderoli al Ministro Kyenge non possono non indignare.
L’Italia è una società ormai cosmopolita, anche Lecco con gli oltre 5000 cittadini residenti su 48000 abitanti è finalmente una città interculturale e siamo ancora nel 2013 ad offendere la gente per il colore della pelle.
Veramente c’è chi guarda solo indietro, non all’evoluzione della specie umana, ma alla sua involuzione. Non credo che bastino delle semplici scuse per rimediare ad una offesa tanto gratuita, quanto grave. Coloro che rappresentano le Istituzioni non possono considerarsi sempre degli impuniti anche quando superano la soglia del buon senso che dovrebbe essere nel DNA di ogni buon politico.
Non c’è scusante per Calderoli, mi dispiace, ha superato il limite della decenza e ha dato ancora prova che l’intolleranza serpeggia ancora nel suo movimento.
Quest’anno cade il ventennale di Les Cultures vorrei ricordare lo slogan di un manifesto che feci esporre nel territorio nel lontano 1994 : “ IL RAZZISMO E’ LA MASCHERA DELLA PAURA “. Forse è il caso, nonostante lo scenario italiano sia cambiato, di ricominciare ancora a promuovere queste campagne di sensibilizzazione”.
Corrado Valsecchi