LECCO – Si chiama impropriamente “macchina comunale”, si legge struttura. Se oliata, passatemi la metafora, metà dell’attività amministrativa è fatta!
Ma è una macchina complessa, spesso molto complicata e intorno non vi lavorano sempre meccanici specializzati tipo Maranello, per intenderci.
La premessa torna utile per dire che se acceleriamo i tempi, diciamo “politici”, presentando già lunedì 25 settembre in Consiglio comunale il documento unico di programmazione (DUP) del prossimo triennio 2018-2020, con la prospettiva di fare il bis del 2016 e quindi approvare il bilancio entro fine anno, è chiaro che occorre la massima determinazione perché il progetto non resti una ambizione astratta, convinti che le vie della politica siano troppo spesso lastricate solo di buone intenzioni. Rischio la banalità nel dire che il tempo è denaro o, come sostengono i cardiologi che il tempo è un muscolo, ma nel campo amministrativo si sa che il rallentamento di qualsiasi opera costa fior di denaro al cittadino. Voglio anche cogliere l’occasione per sgomberare il campo dall’idea abbastanza diffusa che le casse del Comune siano vuote. Vediamo di capirci: il patto di stabilità ha certamente frenato nel passato gli investimenti e ci ha costretti ad acrobazie che ora consideriamo alla spalle. Ma i soldi vanno spesi bene, selezionati e investiti. Alle opere in cantiere e in fase progettuale dedicherò uno dei prossimi appuntamenti in questo spazio. Voglio però mettere l’accento su un termine “abusato”, ma in questo momento assai valido. Mi riferisco al cronoprogramma che è essenziale per i cittadini, ma anche per noi amministratori. A questo proposito voglio dire che non lavoriamo con la clessidra sulla scrivania, ma al contempo non possiamo vivere con angoscia la caduta degli ultimi granelli di sabbia. Questo è un concetto che deve entrare nella cultura e nella politica quotidiana dell’amministrazione nel suo complesso, altrimenti l’efficienza non si raggiungerà mai nonostante ore e ore in ufficio.
So di esprimere in queste righe una questione di metodo, ma senza migliorare gli strumenti, ne va dei contenuti e davvero non mi perdonerei di non realizzare nel modo più completo possibile il programma che è stato votato implicitamente dai cittadini due anni fa con il consenso che ci ha portato a guidare la nostra bella Città di Lecco.