LECCO – “Sarà a Lecco, al Teatro della Società sabato prossimo, 19 novembre, Dacia Maraini, scrittrice, poetessa, drammaturga, cosmopolita figlia d’arte dalla poetica elegante. Da sempre impegnata a guardare verso il futuro facendo grande tesoro del passato, dalla propria memoria personale ha saputo creare mondi, panorami e personaggi.
Molti possono essere gli argomenti nel merito dei quali discutere con Dacia e molte le tematiche delle quali si è occupata, fra le righe di pagine stilisticamente impeccabili: multiculturalità, differenze, integrazione, memoria, storia, attualità, impegno politico e sociale, conquiste e diritti.
E proprio sulla violazione dei diritti delle donne, il Comune di Lecco sta portando avanti in questi mesi anche un approfondimento culturale fatto di momenti di arte, teatro e letteratura.
Quella degli abusi e della violazione dei diritti di genere è una problematica che continua a essere estremamente attuale: numerosissime sono le donne che ogni giorno subiscono discriminazioni e violenze, sia fisiche sia psicologiche, nonché forti discriminazioni nel mondo del lavoro e privazioni dei diritti personali.
Prendere coscienza e affrontare senza tabù questo argomento, anche con gli strumenti che arte e cultura ci forniscono, rappresenta un atto di coraggio, un percorso di crescita culturale collettiva cui tutti possono contribuire, prime fra tutte le donne stesse, tutti i giorni, al di là delle ricorrenze.
“Donne mie che siete pigre, angosciate, impaurite, sappiate che se volete diventare persone e non oggetti, dovete fare subito una guerra dolorosa e gioiosa, non contro gli uomini, ma contro voi stesse che vi cavate gli occhi con le dita per non vedere le ingiustizie che vi fanno”. Così in “Donne senza paura”, uno dei suoi numerosi scritti, Dacia Mariani esorta le donne a prendere coscienza e combattere in funzione di un riscatto formale e sostanziale da una condizione di inferiorità, frutto di insicurezze, timori e stereotipi da superare. A denunciare una condizione di svantaggio e uscire dall’impasse che blocca la figura femminile nella definizione di “oggetto passivo di tutti i tempi”, uno status quo che si perpetua anche grazie alla loro complicità.
E mentre afferma “Preferirei morire piuttosto che chiedere a voce alta i vostri diritti calpestati mille volte sotto le scarpe” Dacia Maraini rivela tutto il suo attaccamento a una causa quanto mai attuale.
Proprio in questi giorni, infatti, una serie di iniziative, simboliche e concrete, riportano la donna vittima di violenza al centro attraverso interventi di sensibilizzazione, reti di ascolto e supporto, programmi di accompagnamento e recupero che superano i confini temporali della ricorrenza e che danno la dimensione di un’attenzione importante, articolata ed effettiva, in grado di fare la differenza.
Un territorio capace con le sue associazioni e istituzioni di passare dalle intenzioni alle azioni non è cosa di poco conto, perché è proprio dando concreta vita ad idee e progetti che si rigenerano i rapporti tra le persone e si consolida quel tessuto sociale fatto di donne e di uomini che è fondamento di ogni comunità.
Una chiamata dalla quale nessuno si senta escluso, anche sollecitato da “grandi” dell’impegno sociale e culturale come Dacia Maraini e la forza della sua testimonianza.
È dunque a una donna che per molti anni ha saputo essere determinata, coraggiosa, creativa, forte, delicata e selvaggia, che siamo orgogliosi di consegnare il premio alla carriera Alessandro Manzoni”.
Gli assessori Simona Piazza e Francesca Bonacina