“Quando muore una persona non c’è mai da gioire. Il processo sarebbe stata la cosa migliore, la via più conforme all’attività giuridica, ma se è finita in questo modo probabilmente non c’erano alternative. Detto questo ritengo che la morte di Bin Laden è il male minore rispetto a tutti i problemi che la guerra ad ampio raggio ha creato in questi anni. Dire ora se cambierà qualcosa in futuro e in che modo è difficile. Ritengo ci siano diversi scenari aperti: se da un lato è vero che strutture come quella di Al Qaeda incentrate sulla figura del leader a fronte di una sua perdita possono subire e accusare un disorientamento, è altrettanto vero che la galassia terroristica è così ampia che potrebbe non soffrirne. Quello che mi auguro è che quanto è accaduto non porti a reazioni di tipo inconsulto. Il mio auspicio, a fronte del delitto di Bin Laden, è che il popolo afghano possa riprendere a vivere con più libertà concentrandosi sui veri bisogni della propria gente. Un obiettivo quest’ultimo che si dovrebbe raggiungere con la collaborazione dei Paesi occidentali chiamati a lavorare al superamento degli squilibri economici nel modo, squilibri che in alcuni Stati fomentano l’adesione di molti giovani al fondamentalismo islamico”.
Virginio Brivio
Sindaco di Lecco
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