Lucia Codurelli (PD): “Linea dura contro il femminicidio”

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LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:

“Ancora, ancora è successo anche ieri e oggi: 5 delitti in diverse parti d’Italia, madri, mogli o ragazze uccise in modo brutale dai loro «compagni». Non importa se gli assassini sono mariti o fidanzati, italiani o stranieri, ex abbandonati o in procinto d’esserlo, uomini a fianco da una vita o incontrati per caso e per la prima volta. Occorre intervenire subito per contrastare un fenomeno così grave e sottovalutato dai più, in particolare dagli uomini delle Istituzioni e della sicurezza.

Questa Emergenza ancora sfugge non soltanto alla sensibilità di una parte dell’opinione pubblica, in particolare maschile, ma anche e perfino alle pur recenti edizioni dei vocabolari della lingua italiana: la voce «femminicidio» è inesistente!

Eppure, di questo ormai si tratta, di donne minacciate, colpite, ammazzate dai maschi che quasi sempre stavano loro accanto. Perché lo fanno? Risponderanno gli psichiatri, i sociologi e, auguriamocelo soprattutto i magistrati. Occorre prevenire: bisogna impedire che lo facciano! Bisogna rafforzare i principi culturali e morali nella società e il rigore nell’applicazione delle leggi esistenti per evitare il femminicidio, punirlo con aggravanti e senza sconti di pena.

Sì, linea dura, durissima, se si pensa che perfino Laura Boldrini, insieme con Nilde Iotti e Irene Pivetti una delle tre sole donne che è arrivata alla presidenza della Camera, ha denunciato che anche lei è minacciata di morte, offesa, perseguitata «perché donna» con intimidazioni di varia natura, ma quasi sempre a sfondo sessuale. A fronte di questa inaccettabile cronaca nera occorre saper reagire in tempo all’ondata di violenza verbale e fisica che s’è scatenata contro le donne da parte di uomini che tutto hanno perso dell’essere uomini. A cominciare dal rispetto che si deve alle donne in una società che fonda proprio sulla parità uno dei suoi valori, oltre che uno dei suoi ministeri e primi articoli della Costituzione.

Quando l’odio di genere colpisce in modo tanto diffuso, quando il maschio si accanisce sulla vittima per molestarla, perseguitarla, violentarla o ucciderla, lo Stato, se esiste, deve far sentire tutto il peso della sua Legge. Ed è un obbligo, com’è già accaduto quando a grandissima maggioranza il reato di stupro divenne «contro la persona», e non più contro la morale, com’era in precedenza.

Lucia Codurelli (PD)