Panzeri: “Le scuole paritarie sono un costo o un affare per Lecco?”

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Giancarlo Panzeri, presidente dell'associazione scuole paritarie Lecco
Giancarlo Panzeri, presidente dell’Associazione scuole  dell’infanzia paritarie di Lecco

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:

“Alla fine di luglio è stata approvata dal Consiglio Comunale la convenzione con la nostra Associazione che raggruppa le 15 Scuole dell’infanzia Paritarie di Lecco e che definisce le modalità del servizio ed i contributi che l’Amministrazione comunale erogherà nei prossimi 3 anni al fine di garantire a tutti i bambini della città dai 3 ai 6 anni, il diritto di frequenza alla scuola dell’infanzia. Le “paritarie dell’infanzia di Lecco”, frequentate ogni anno da circa 1000 bambini, come riconosciuto e regolato dalla severa legge n.62 del 2000, fanno parte a pieno titolo del sistema di offerta scolastica pubblica della nostra città che comprende anche 5 scuole dell’infanzia Statali che però con i loro 450 posti, sono in grado di coprire solamente un terzo del fabbisogno.

L’elaborazione della convenzione è stata particolarmente travagliata e difficile perché in questi ultimi anni, a mettere ulteriormente in crisi i bilanci delle scuole paritarie, da sempre difficili da far quadrare, si sono aggiunti il calo demografico con la conseguente diminuzione di iscritti e di rette incassate e l’aumento dei bambini diversamente abili e dei relativi costi per l’assistenza specializzata. In questa situazione un taglio immediato ed importante dei contributi comunali come richiesto da alcune parti ma non accolto dalla Amministrazione Comunale, avrebbe compromesso la sopravvivenza stessa di alcune scuole. Al di là dei contenuti di carattere economico e normativo presenti nella convenzione, si è voluto comunque sottolineare l’importanza di una collaborazione Scuole paritarie – Comune nella gestione e nella riorganizzazione di una offerta scolastica attenta ai bisogni di una città in continuo cambiamento.

Nelle settimane e nei mesi scorsi, sull’argomento “rinnovo della convenzione”, si sono viste diverse iniziative, raccolte firme e comunicati stampa “contro” … e che hanno dato una immagine distorta della realtà… Un paio di puntualizzazioni sono necessarie :

– Le scuole dell’infanzia paritarie sono un “costo” o sono un “affare” per i bilanci e le casse pubbliche ??

Gli “asili di Lecco”, alcuni attivi da oltre un secolo, nati grazie all’aiuto di benefattori ed all’impegno di interi rioni della città senza divisioni politiche od ideologiche, si sono via via trasformati negli anni da semplici “opere di carità e di assistenza” in servizi all’infanzia sempre piu’ attenti , organizzati e di qualità, ai quali è stato poi riconosciuto il ruolo di servizio scolastico pubblico con la legge già citata.

Le scuole dell’infanzia paritarie non sono certamente un fatto isolato di Lecco , in Italia sono circa 9.000 che accolgono oltre il 50% dei bambini Lombardi e circa il 35% in tutto il paese con dei risparmi enormi per le casse pubbliche… perché l’esistenza degli asili che si sono evoluti in scuole, ha evitato allo stato o ai Comuni i costi di realizzazione e di gestione di nuove strutture. Se si considera che la spesa annua totale a bambino nelle paritarie è di 4.000 euro circa (…grazie anche al volontariato…) e di circa 7.000/8.000 euro nelle statali, ne consegue che il risparmio pubblico generato e a vantaggio di tutti noi (…meno tasse, meno imposte) ammonta a circa 56.000.000 (cinquantaseimilioni) di euro solo dall’anno 2000 ad oggi e conteggiando solo le scuole di Lecco!!! … e se rapportiamo poi questi dati su scala nazionale… non è difficile capire che le “paritarie” sono una gallina dalle uova d’oro per lo stato ed è quindi comprensibile perché lo stesso preferisca non aprire nuove scuole dell’infanzia statali… dove sono già presenti le paritarie
La frequenza dei bambini non residenti a Lecco sono un costo a carico dei cittadini lecchesi??.

Su questo argomento è stata organizzata addirittura una raccolta firme…. che proponeva il taglio dei contributi comunali in proporzione ai bambini iscritti ma non residenti in città, senza però tenere conto che in realtà sono una risorsa a vantaggio dei contribuenti lecchesi perché i “fuorilecco” con le loro rette (comunque maggiorate) contribuiscono a coprire i costi di un “sistema”, una macchina che sarebbe comunque attiva , con dimensionamenti e costi pressochè uguali, anche per i soli abitanti di Lecco… E comunque la stragrande maggioranza di questi bimbi frequenta le nostre scuole per esigenze dei genitori che hanno trovato lavoro nella nostra città, un dato indiscutibilmente positivo ed incoraggiante per tutti noi Lecchesi.

Le scuole sono dei cittadini, tanto piu’ “i nostri asili” che affondano le radici nella storia di Lecco ed hanno sempre bisogno di partecipazione e sostegno. A tal proposito ringraziamo tutti coloro che sapranno in ogni modo esserci vicini. In questi giorni le scuole hanno riaperto e si stanno colorando anche con le risate ed il vociare dei bambini . E allora si può continuare, con passione, anche stringendo i denti”.

Giancarlo Panzeri
Presidente Associazione Scuole dell’Infanzia Paritarie di Lecco