i richiedenti asilo presenti in provincia di Lecco sono circa 1.300. Quando si discute della loro sistemazione, alcuni esponenti del ceto politico locale -Lega Nord in testa- agitano lo spettro della delinquenza e dell’instabilità sociale.
A smentire l’equazione strumentale “rifugiato-criminale” ci ha pensato (addirittura) la Questura di Lecco, nella persona dell’ispettore superiore Antonio Verbicaro, coordinatore della Squadra Mobile. È accaduto durante un seminario ad hoc organizzato un mese fa dalla Prefettura di Lecco. Il funzionario della Questura ha illustrato l’attività di indagine del gruppo di lavoro composto da funzionari della Prefettura e operatori della polizia. Controlli a sorpresa presso le strutture di accoglienza alle 7 del mattino, interventi alla ricerca di armi, sostanze stupefacenti, documenti falsi, denaro o “appunti” riconducibili a organizzazioni terroristiche.
Stando alla narrazione leghista, i centri di accoglienza avrebbero dovuto ospitare un nutrito gruppo di criminali. Ma la realtà li ha smentiti seccamente. Cinque ospiti su 1.300 (lo 0,4%) sono stati denunciati per “detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacenti”. Tre sono stati “deferiti” per minacce gravi nei confronti di altri “ospiti”. Una società che gestiva sette strutture in Provincia è finita sotto la lente per responsabilità penali e inadempienze -un comportamento a danno dei richiedenti, quindi-. Punto.
Il rappresentante della Questura di Lecco -che a differenza di chi scrive ha un approccio volto più al controllo che all’accoglienza- ha affermato: “È necessario precisare che nonostante i circa 1.300 ospiti non sono stati rilevati, in questi anni, incrementi di reati contro il patrimonio né contro la persona”.
Non solo. “Per motivi di sicurezza e per una migliore integrazione degli ospiti -ha spiegato Verbicaro- sarebbe auspicabile realizzare piccoli nuclei di accoglienza”. Perché “dove ci sono strutture molto capienti come le due di Lecco e quella di Cremeno qualora si dovesse intervenire per problemi di convivenza sarebbe molto rischioso soprattutto nelle ore notturne”.
I due “cavalli di battaglia” della Lega cadono così come birilli. Stando alla polizia -non degli estremisti di Qui Lecco Libera- collegare la presenza di richiedenti asilo all’incremento dei reati è una falsificazione. Ed opporsi allo sviluppo di una efficace rete di accoglienza diffusa alimenta un sistema insicuro. Qualcuno lo dica agli eredi di Belsito”.
Qui Lecco Libera