LECCO- “La situazione legata al referendum di Ottobre si sta ogni giorno di più ingarbugliando.
Una novità positiva per il nostro Paese rischia di diventare un boomerang per il partito di maggioranza relativa e per il suo segretario.
Il rischio che si vada a votare non sui contenuti del referendum che punta a riformare e innovare i processi di partecipazione e le “arene” ove si decide il futuro del nostro paese, ma sul gradimento verso l’attuale premier Matteo Renzi.
Se questo fosse l’orientamento prevalente che spingerà gli italiani ad andare a votare al referendum tutto si trasformerebbe in una farsa, una vera e propria iattura verso i propositi di cambiamento.
La risposta finora data dal PD sul fronte dell’impegno di mobilitazione è assolutamente deficitaria e insufficiente, lasciano a Renzi praticamente il compito di giocarsi la partita, promuovendo comitati prevalentemente pilotati dal partito : un modo sicuro per perdere!
Occorre un maggior impegno di attrazione, una maggiore condivisione, uno spirito che riporti idealmente ad allargare il consenso e la promozione delle ragioni per il SI.
Oggi rinchiudersi significa perdere un’occasione, formalizzare una lista a sostegno composta di amici degli amici peggio che andar di notte, lasciare all’opinione pubblica la sgradevole sensazione che si va a votare pro o contro Renzi sarebbe un suicidio.
Bisogna ritrovare la capacità autentica di coinvolgimento popolare in una battaglia che non può essere persa, creando e moltiplicando i comitati per il SI, imponendo di fatto una diffusione capillare sui territori dei veri motivi e contenuti referendari, ritornando, per usare un esempio, allo spirito di apertura politica e civile che fece vincere Renzi alle Primarie.
Il PD oggi é un partito in forte crisi interna, ma usare il referendum per un revanscismo fuori luogo é quanto di più sbagliato si possa fare. Il referendum è la giusta occasione per rinnovare le nostre assemblee parlamentari, per ridare fiato alla partecipazione popolare, per muovere le acque stagnanti e maleodoranti della nostra democrazia.
Per quanto mi riguarda farò la mia parte dando vita, nelle prossime settimane, ad un comitato a sostegno del SI, che sappia e possa allargare la base del consenso popolare verso un voto di cambiamento; mi auguro di cuore che questa iniziativa venga replicata in tanti territori, anche della nostra provincia. Solo così possiamo pensare di dare al referendum il vero valore che merita e non lasciarlo nelle mani delle solite beghe politiche e partitiche che mirano esclusivamente, per i motivi più disparati e vi assicuro poco nobili, a far perdere Renzi.
Il Presidente del Consiglio deve cambiare strategia e questo é del tutto evidente, ma ritengo, ancora oggi, nonostante alcune sue posizioni politiche non mi convincano più come al tempo dei suoi esordi, che é uno dei pochi personaggi politici veramente animato da una volontà genuina di cambiamento finalizzato allo sviluppo politico, sociale ed economico dell’Italia”.
Corrado Valsecchi