LECCO – “Al termine di un acceso dibattito il Consiglio Comunale ha respinto la nostra proposta di istituire anche nella nostra città il registro delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamenti (DAT) più note come testamento biologico.
14 i voti a favore e 15 i contrari, la stessa discussione nella precedente Amministrazione aveva avuto 7 voti a favore e 23 contrari, indubbiamente un passo avanti ma insufficiente decideremo nelle prossime settimane come proseguire in questo nostro impegno in difesa della libertà e dei diritti previsti dalla Costituzione. Come sempre siamo rispettosi delle idee di tutti, l’importante è che si tratti appunto di idee e non di pretesti per giustificare la propria mancanza di idee. Appello per Lecco che in Comune occupa molte sedie, ben al di là della propria rappresentanza reale, ci accusa di essere “apprendisti parlamentari”, di organizzare “guerre da pollaio”, di fare discussioni che “rasentano il ridicolo”, di essere parte della “sinistra incazzosa”.
La nostra colpa sarebbe quella di pretendere che in Comune si possa discutere di temi che riguardano altri livelli Istituzionali, probabilmente Appello ritiene più importante sprecare tempo in Consiglio per far finta di domandare all’assessore di turno se una corsa a piedi deve passare da via Cavour o da Vicolo della Canonica o trovare imprenditori “amici” per sistemare fontane e monumenti, rimaniamo in attesa di quelli che riaprono i cinema e acquistano la squadra di calcio, il tutto con una evidente confusione tra pubblico e privato.
Noi pensiamo invece che il Comune si debba occupare di tutte le questioni, dalla lampadina bruciata, alla pulizia delle strade ai progetti per il futuro alle tematiche civili che riguardano la vita dei cittadini. Ricordo alla portavoce di Appello per Lecco che la scorsa Amministrazione approvò il registro per le unioni di fatto, scelta coraggiosa e condivisa, risolvendo così un problema che il Parlamento solo successivamente affrontò.
Nella concitazione del dibattito in Consiglio, se non ho sbagliato vedere qualche rappresentante di Appello ha pure votato gli emendamenti alla nostra proposta e una volta approvati ha bocciato il testo finale.
Siamo però d’accordo con la Portavoce di Appello, “le leggi non le fanno i Comuni”, devo dire che lo sapevamo anche prima che lo ricordasse, tanto è vero che la nostra proposta era di costituire un registro dove ogni cittadino che lo desideri possa dichiarare dove abbia depositato le proprie volontà, lo hanno fatto in altre 200 città e ci sono fior di sentenze che stabiliscono questi diritti, ma prima di tutto lo stabilisce la Costituzione, Art.32.
Forse è però tutto più semplice, Appello per raccattare voti a destra e a manca, decide di non decidere in particolar modo su tematiche complicate come queste. Niente di nuovo sotto il sole”.
Con la sinistra Cambia Lecco