LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“Era il lontano 12 settembre 2011 il Consiglio Comunale si arroventava , Il tanto e atteso e discusso ordine del giorno sulla proposta di deliberazione concernente ” Testamento biologico”, si conclude con il voto contrario di 28 consiglieri, tra i quali anche quelli che avevano precedentemente sottoscritto il documento. La protesta delle associazioni infervora ,gli animi tra quelli che avrebbero voluto vederlo attuato (forte segnale politico) ,quelli che soddisfatti del risultato si sentivano compiaciuti del voto espresso , e quelli che ,angustiati e tormentati , esprimevano voto contrario per puro servilismo politico; giustificando la palese scorrettezza verso tutti quei cittadini, 1119 con precisione ,che firmarono la proposta di delibera , dissero : “è per questo motivo che abbiamo intrapreso la scelta di proporre un documento per l’attuazione dello strumento dell’Amministratore di sostegno” . Oggi a distanza di quasi due anni a che punto siamo ?
Il testamento biologico approderà in Consiglio Comunale a firma di Alessandro Magni come pure la mozione del registro per l’amministratore di sostegno a firma Riva, Buizza e Antonio Pattarini ,due documenti completamente diversi, il primo di forte segnale politico e di autodeterminazione , il secondo un copia incolla di una normativa che esiste già per legge e bisognerà vedere in sostanza (attualmente non si sa) quanto costerà al cittadino( 200 euro circa, tariffa minima notarile) in termini di notaio e al Comune nel gestirlo .
Il primo (testamento Biologico) con un parere stranamente non favorevole da parte degli uffici ( teniamo presente che il documento è stato scritto prendendo spunto dagli altri presentati e passati in Consiglio Comunale a Napoli , Milano, Modena , Firenze ecc.) con motivazione che nessuna norma di legge abilita il Comune a gestire il servizio, mentre per l’amministratore di sostegno, che esiste già basta recarsi da un Notaio , si gestirà un servizio anche se sarà una dispersione di risorse inutili da parte del Comune.
Quindi due pesi e due misure, due modi di vedere soggettivamente un problema.: un conto è l’amministratore di Sostegno ( io delego qualcuno in caso di impossibilità di intendere e di volere per il mio trattamento di fine vita, dove il giudice terrà conto ,ma non è automatico, all’ultimo minuto lo può anche cambiare e designare chi vuole, inoltre la persona che indico per qualsiasi motivo potrebbe cambiare idea all’ultimo momento ) un altro è la mia autodeterminazione nello scrivere di mio pugno la mia ferrea volontà. È chiaro che il primo lo impone la legge , il secondo no ,esiste già ed è un copia incolla di una normativa già esistente . Vedremo ,anche è già palesemente scontato cosa succederà : Il consiglio comunale di Lecco sarà o non sarà per i diritti civili?
Ezio Venturini
Capogruppo Consigliare Italia dei Valori Lecco