28 voti contro, 4 astenuti e 7 favorevoli, così la proposta di delibera con cui si chiedeva al Comune di Lecco di istituire il Registro dei Testamenti Biologici è stata bocciata lunedì sera dal Consiglio comunale.
A nulla è servita la raccolta firme (sottoscritta da 1119 cittadini) promossa dalle associazioni Qui Lecco Libera, Cellula Coscioni, Renzo e Lucio, Arci e Cgil e men che meno la maratona oratoria, alla quale hanno preso parte anche Beppino Englaro e Mina Welby (nella foto) e che ha preso il via in piazza Diaz, proprio dinanzi al Comune, un’ora prima che iniziasse la seduta consiliare.
Così, giunti alla discussione del 4° punto all’ordine del giorno, sono stati molteplici gli interventi dei consiglieri prima del voto, con il Pdl schierato per il “no” secco astenendosi addirittura dal discutere l’argomento, la Lega che lascia libertà di scelta a ogni singolo consigliere, per arrivare al PD che già nella conferenza stampa della scorsa settimana aveva anticipato la bocciatura del Registro ma non del Testamento Biologico, obiettivo da raggiungere – secondo il segretario cittadino Mario Tavola – attraverso una differente proposta che verrà discussa, probabilmente, nel prossimo Consiglio comunale. Un “no” quello del gruppo di maggioranza, che ha trovato condiviso da Appello per Lecco, ma che ha visto la contrarietà alla linea politica e quindi a favore del Registro di quattro componenti del PD insieme a Federazione della Sinistra – Sinistra Ecologia e Libertà rappresentata da Alessandro Magni, l’Italia dei Valori in consiglio con Ezio Venturini e infine c’è stato anche il “sì” di Cinzia Bettega (Lega).
Stracolma la Sala consigliare con i rappresentanti e i sostenitori delle diverse associazioni che dopo la Maratona Oratorio si sono riversati in Comune e con loro anche la signora Welby.
La discussione è stata una sorta di bomba a orologeria, con la detonazione che è avvenuta al momento del voto. L’esplosione si è registrata non appena sul tabellone si sono accese le lucine e quelle rosse (voti contrari) erano evidentemente più numerose delle verdi (voti favorevoli).
Boom! La bomba è esplosa. In molti hanno fatto sentire il proprio disappunto: c’è chi ha urlato a gran voce “Mi vergogno del PD, ipocriti, farisei” e chi invece in silenzio ha srotolato dei cartelli che riportavano la scritta “Coraggio ce l’ho, è la paura che mi frega” con accanto la fotografia della senatrice Paola Binetti.
Quindi la solita routine con il presidente del Consiglio comunale Alfredo Marelli che prima richiama il pubblico presente in sala all’ordine, poi non ottenendo risultati chiede l’intervento degli agenti di polizia locale per allontanare i “facinorosi”. Il tutto sotto l’occhio attento di Carabinieri e Digos presenti sala fino alla fine del Consiglio.
Ma il vero caos ha preso vita nel corridoio che dalla Sala consigliare porta alla scalinata che conduce all’uscita, con i rappresentanti di Qui Lecco Libera e Cellula Coscioni a urlare le proprie ragioni in faccia al segretario cittadino del PD Mario Tavola: “Noi saremmo gli antidemocratici? – chiede Duccio Facchini membro di Qui Lecco Libera a Tavola dopo una sua considerazione – L’antidemocratico non è chi si prende la parola, ma chi la nega. E poi siete voi che avete violato la legge (la proposta di delibera non è stata discussa entro il tempo prestabilito dal regolamento comunale, ndr), tu e le persone che rappresenti”. Facchini non le manda a dire nemmeno al consigliere Stefano Angelibusi (PD): “In campagna elettorale avevate promesso le barricate su questi temi, facendo promesse, e poi? Brivio vi ha fatto il segno della croce e voi zitti e muti a obbedire”. Quindi Stefano Angelibusi prova a difendersi sostenendo che “Se proprio c’è stato un argomento su cui Brivio non ha proferito parola è stato questo” mentre Tavola replica a Facchini: “La vostra è una falsa democrazia. Quando le vostre proposte non vengono accettate e se ne portano avanti altre, voi fate scenate di questo tipo”.
Su tutte le furie anche Sergio De Muro segretario dell’associazione Cellula Coscioni di Lecco dopo aver sentito la dichiarazione del consigliere Salvatore Rizzolino (PD) che ha aspramente criticato le iniziative di democrazia popolare, come appunto lo è stata la proposta di delibera in questione. “Ha sputato sullo Statuto comunale e sulla filosofia che sottende al Partito Democratico”, ha dichiarato De Muro.
Intanto Angelibusi ha già distribuito la nuova proposta di delibera imperniata sulla figura Amministratore di Sostegno che ove venissero malauguratamente a verificarsi le condizioni necessarie tutelerebbe il paziente non più in grado di intendere e di volere e le sue volontà.
Problema: “Non è mica detto che ciò avvenga – ha precisato la signora Welby – visto che l’Amministratore di Sostegno deve essere nominato dal Giudice Tutelare e non tutti i Giudici lo fanno”.
Insomma, siamo punto e capo.