Airuno, il bilancio di previsione passa con soli quattro voti

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Alessandro Milani Airuno
Il sindaco di Airuno Alessandro Paolo Milani

Animata discussione giovedì sera in Consiglio comunale sul bilancio di previsione

Il documento bocciato dal gruppo di minoranza Progetto Comune, mentre Airuno al centro si è astenuto

AIRUNO – Ad Airuno è finita ancora con un 4 – 4 – 3. Non sono numeri a caso, ma l’esito della discussione sul bilancio di previsione 2024 che ha visto, ancora una volta, il consiglio comunale dividersi, al momento della votazione della delibera, con i quattro voti a favore della maggioranza (o meglio, di ciò che resta), le quattro astensioni dei consiglieri di Airuno Aizurro al centro, il gruppo nato dalla fuoriuscita di quattro consiglieri dalle file della maggioranza e i tre voti contrari di Progetto Comune, all’opposizione da inizio mandato nel 2019.

Un copione già visto in questi mesi, da quando cioè i consiglieri capitanati da Bruno Ferrario hanno lasciato il gruppo di sindaco e Giunta in contrasto su alcune decisioni importanti per il futuro del paese, tra cui il centro di raccolta, oggetto di un’accesa discussione nel consiglio di giovedì scorso.
Fedeli al voto dei cittadini, che li aveva consacrati come consiglieri di maggioranza, gli uomini e le donne di Airuno al centro hanno deciso di tenere il profilo dell’astensione per non compromettere la sopravvivenza dell’attuale amministrazione, senza però sottrarsi dal sollevare critiche e contrarietà durante i consigli comunali. Così è stato anche l’altra sera quando Ferrario ha ribadito che “il gruppo consiliare è convintamente contrario rispetto alle linee programmatiche e al Bilancio che oggi l’Amministrazione Milani ha presentato. Tuttavia riteniamo, in coerenza con quanto sempre detto, di esprimere un voto di astensione per rispetto esclusivo dei cittadini che, con l’approvazione del Bilancio di Previsione, hanno almeno garantita l’ordinaria amministrazione. I motivi sono chiari: sono più i punti che ci dividono che quelli che condividiamo con l’Amministrazione in carica e ormai, da diversi mesi, abbiamo una visione ben diversa della nostra comunità airunese (per l’intervento integrale clicca qui)”.

Non è un mistero che negli ultimi mesi le posizioni di Airuno al centro si siano avvicinate a quelle di Progetto Comune, il cui capogruppo Lavelli ha sferrato un pesante attacco alla maggioranza proprio in occasione della votazione sul bilancio.

Da oltre nove mesi state amministrando senza più avere la maggioranza in Consiglio comunale, fate finta di niente, ma la strada che avete imboccato non vi porterà lontano. Avete vinto le scorse elezioni puntando sulla critica al lavoro di chi vi ha preceduto, la vostra proposta era ed è sempre stata una “proposta fondata sull’essere contro”, senza la capacità di passare dalla critica alla proposta, e così solo dopo pochi mesi eravate già in difficoltà, come gruppo” ha esordito Lavelli (per l’intervento integrale clicca qui). “Per anni non avete ascoltato i vostri consiglieri e le loro osservazioni e proposte, tanto da costringerli a formare un gruppo autonomo. Ecco venuta meno la prima promessa elettorale: l’ascolto dei cittadini”.

Una premessa a cui sono seguite le critiche ai punti programmatici con il rilievo del mancato stanziamento di fondi per la nuova palestra, la questione del centro di raccolta con Brivio, la vicenda dell’ingresso nel Parco del Curone, che diventerà operativa dal 1° gennaio e la considerazione che nel Dups non vi siano opere superiori a 150mila euro, “a dimostrazione di come non avete una progettualità per il nostro paese e come – gran parte degli interventi da voi realizzati – siano obiettivi già indicati in precedenza”. Considerazioni a cui segue la conclusione: “Oggi per il bene del nostro paese riteniamo importante fermare questa vostra azione nata male e che non può che finire peggio: lascerete un paese con più problematiche, più disagi, con una maggior disgregazione sociale di quanto avete trovato nel 2019”.
Considerazioni a cui il capogruppo di maggioranza Enrico Riva si è contrapposto difendendo la bontà del percorso intrapreso, rispedendo, di fatto, al mittente le accuse.