“Alessandro Manzoni una canaglia”, parola di Umberto Bossi

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VERGIATE – “Quando fecero l’Italia non c’era la lingua italiana; il re, intelligentemente, capì che per fare un regno serviva una lingua e trovò così un grande traditore, una canaglia: Alessandro Manzoni fu la canaglia che lavorò per i Savoia, i quali gli chiesero di scrivere i Promessi Sposi in dialetto fiorentino. Il suo romanzo  si studia a scuola non perché è una grande opera, visto che è un mattone, ma perché è il primo libro scritto in italiano”.

Questa è la critica storico-letteraria espressa ieri dal presidente della Lega Nord, Umberto Bossi, nei confronti di un mostro sacro della letteratura italiana, vittima o colpevole (che dir si voglia) di aver favorito la diffusione di una lingua comune a tutti gli abitanti della penisola italica, proprio attraverso il più celebre dei suoi romanzi.

L’analisi “bossiana” , emersa durante un comizio a Vergiate (VA), vuole però trarre spunto dal fenomeno divulgativo dell’italiano colto: “Anche noi dobbiamo pensare al futuro, e guardare lungo”, ha spiegato il Senatur.

E’ questo lo spirito che anima la prossima pubblicazione del “Dizionario della lingua Padana”: tale vocabolario sarà presto disponibile in edicola allegato a “La Padania”, il giornale del Carroccio, e permetterà traduzioni dall’italiano alle diverse lingue volgari dell’Italia settentrionale.

 

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Fonte video: Il fatto quotidiano