Poco prima dell’arrivo del 105° Giro di Lombardia un gruppo di padani ha fatto capolino ai bordi del tracciato di gara, 150 metri prima del traguardo, sventolando numerose bandiere della Lega Nord. Non poche le critiche mosse da alcune persone del pubblico: “Una bella giornata come questa perchè rovinarla in quel modo?”, si sono chiesti alcuni. E ancora: “Perchè macchiare un evento sportivo di alto livello con colori politici?”.
Ad amplificare le lamentele ci ha pensato Ezio Venturini, consigliere comunale di Lecco, capogruppo dell’Italia dei Valori: “Il popolo leghista non ha mancato di farsi notare al Giro di Lombardia. Uno sport nobile e faticoso trascinato nel tema politico. Già immagino cosa sarebbe successo se ogni partecipante a questa manifestazione avesse sbandierato il proprio credo politico. Cosa ne sarebbe risultato? Una contesa politica o uno sport molto popolare, che annovera milioni di praticanti e tantissimi tifosi che seguono ogni anno le imprese dei professionisti che percorrono le grandi corse a tappe, le grandi classiche o i campionati nazionali e del mondo?”.
Poi Venturini affonda il colpo: “La Lega Nord è ormai al traino degli avvenimenti, travagliata da una crisi di leadership e senza gli strumenti per affrontarla in modo ordinato, manca oggi una strategia di ricambio, il che la mette in una posizione di attesa paralizzante. Forse l’unica apertura è data dal fatto oggettivo di partecipare con bandiere a manifestazioni sportive per sentirsi ancora viva e in movimento . Una vera “ mossa strategica”, come lo è stato “Roma Ladrona “peccato che oggi nessuno ci creda più. Comunque, lasciamo lo sport allo sport e la politica alla politica”.