BELLANO – Zero euro per il Piano Opere Pubbliche del triennio 2013/2015: è con una scelta, definita provocatoria dalla stessa Amministrazione comunale, che la Giunta di Bellano ha deciso di lasciare “a secco” il programma di pianificazione per opere pubbliche superiori ai 100 mila euro da realizzare nell’arco dei prossimi tre anni.
“Una scelta che Bellano non ha voluto assumere in questo momento di grave crisi per le finanze locali e che è stata presa nell’intento, anche polemico, di sollecitare il Governo ad un cambio di rotta nei confronti dei Comuni più rispettosi dei loro bisogni e della loro autonomia finanziaria – spiegano dall’Amministrazione – E’ del tutto contradditorio che il Governo, con una mano impone per legge di approvare il Piano delle opere pubbliche, mentre con l’altra riduce al minimo la capacità di contrarre mutui per pagare le stesse opere e blocca la possibilità di spesa introducendo i pesantissimi vincoli del patto di stabilità anche per i Comuni sotto i 5000 abitanti, che prima erano esclusi”.
Secondo quanto evidenziato dalla Giunta, guidata dal sindaco Roberto Santalucia, l’unico modo per poter programmare interventi superiori a 100.000 euro consisterebbe in un notevole incremento delle tasse e dei tributi locali. Un’eventualità che Bellano non ha preso in considerazione “per non impoverire ulteriormente le tasche dei cittadini, già alle prese con l’IMU e con gli aumenti, stabiliti per legge, della nuova tassa rifiuti (denominata Tares) che entreranno in vigore nel 2013. Tra l’altro il 30% dell’aumento Tares andrà nella casse dello Stato”.
Così, per i prossimi tre anni a Bellano verranno eseguiti esclusivamente interventi di manutenzione e realizzate opere inferiori ai 100 mila euro che il Comune pensa di finanziare attraverso gli introiti degli oneri di urbanizzazione.
“Inoltre – sottolineano dal Comune – non sarà lasciato nulla di intentato per realizzare quelle iniziative già finanziate nel passato, come il marciapiede di via per Lecco e la nuova area ecologica. Solo questo, purtroppo, possiamo promettere”.