Boscagli: sul governatore Formigoni è in atto una guerra

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L'ex assessore regionale Giulio Boscagli

Riceviamo e pubblichiamo il commento dell’assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli, in merito all’informativa di garanzia recapitata dalla Procura di Milano al presidente lombardo, Roberto Formigoni; il governatore è indagato per  il reato di corruzione, con l’aggravante della transnazionatà, in concorso con l’uomo d’affari Pierangelo Daccò e l’ex assessore regionale alla Sanità Antonio Simone (già in carcere) e con Umberto Maugeri e Costantino Passerino. L’inchiesta ruota attorno alla fondazione Maugeri,  su presunti scambi di favori tra Formigoni e Daccò, consulente della Maugeri, per favorire la fondazione in Regione.  A dare anticipazione della notizia fu il Corriere della Sera, settimane prima che fosse desecretata l’iscrizione del governatore nel registro degli indagati.

“Tanto tuonò….

Ora che l’informazione di garanzia al Presidente Formigoni è arrivata è utile fare qualche riflessione in proposito.

La prima: a detta del procuratore Bruti Liberati l’iscrizione nel registro degli indagati risale al 14 giugno scorso ma fino ad oggi era coperta dal segreto istruttorio. Eppure il 23 giugno il Corriere (e altri giornali a seguire) lanciavano la notizia già come certa in palese violazione del segreto. Ci sarà un magistrato che in nome dell’obbligatorietà dell’azione penale sempre rivendicata metterà sotto accusa qualche giornalista?

Secondo: noi italiani viviamo sempre complessi di inferiorità rispetto a quello che si fa all’estero. Così sul finire degli anni ottanta del secolo scorso, forse affascinati dai processi TV del famoso Perry Mason, abbiamo introdotto la forma attuale del processo, basata sulla parità dei ruoli tra accusa e difesa, proprio come si vede ancora oggi in tutti i film polizieschi made in Usa, con gli avvocati della difesa che effettuano indagini di propria iniziativa da confrontare poi in sede dibattimentale con le risultanze dell’accusa. Quanto il processo sia equilibrato è sotto gli occhi di tutti da almeno vent’anni. L’accusa ha un potere immensamente più grande di quello della difesa e soprattutto quello di disporre la custodia cautelare. Aggiungiamo a questo un sistema dell’informazione cui, tranne pochissime eccezioni, non interessa nulla della verità dei fatti ma solo dell’effetto vendite che l’enfatizzazione delle notizie può produrre. Così lo sbilanciamento è totale e ogni accusa diventa, prima di essere dimostrata, una condanna. Dagli anni cosiddetti di Mani Pulite fino ad oggi possiamo elencare una lunga lista di carriere (e anche qualche esistenza) distrutte da questo furore accusatorio mentre le condanne sono state negli anni largamente inferiori alle accuse.

Ecco perché Formigoni si difende accanitamente dall’assalto mediatico e giudiziario che lo insegue da mesi. Una guerra dichiarata ufficialmente da Gad Lerner su Repubblica nel dicembre scorso dopo l’uscita di scena di Berlusconi e perseguita con ogni mezzo, compreso il sequestro in atto da mesi dei due amici di Formigoni subito disprezzati dai media come faccendieri. Una carcerazione preventiva che dovrebbe far vergognare un paese civile.

Inutile sottolineare che Formigoni respinge le accuse, che gli enti privati agiscono secondo responsabilità propria sui denari che guadagnano, che le regole applicate per gli istituti Maugeri e san Raffaele sono le stesse applicate a tutti gli altri, che i conti in ordine della sanità lombarda certificati dalla Corte dei Conti ormai da più anni, mal si prestano a malversazioni di denaro pubblico.

Quindi quella che è in atto è una guerra vera contro un politico che vanta un curriculum personale e una esperienza concreta di governo che sarebbero una risorsa per l’intero paese drammaticamente in cerca di leadership. Ma evidentemente a qualcuno questo dà troppo fastidio”.

Giulio Boscagli
Assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale