Brivio al Consiglio: “Andiamo avanti, è la migliore risposta alla mafia”

Tempo di lettura: 3 minuti

Giunta

LECCO – “Il Comune adotterà a tempo debito le opportune determinazioni per la costituzione di parte civile e fin da ora a tutela della propria immagine” è il sindaco di Lecco Virginio Brivio ad intervenire in un Consiglio comunale tesissimo, il primo dopo gli arresti dello scorso 2 aprile, quando l’inchiesta “Metastasi” è culminata con l’arresto del consigliere comunale di Lecco, Ernesto Palermo, e del sindaco di Valmadrera, Marco Rusconi.

E’ il secondo momento, dopo la conferenza stampa della scorsa settimana, nel quale il sindaco di Lecco ha espresso dichiarazioni all’opinione pubblica e ufficialmente ai consiglieri riguardo al suo coinvolgimento dell’indagine, dopo la pubblicazione delle intercettazioni che lo riguardano, i suoi rapporti con Ernesto Palermo e il suo presunto ruolo nell’affare del lido di Paré.

Aula gremita di cittadini e giornalisti locali e di testate nazionali, dentro e fuori il palazzo comunale le forze dell’ordine a garantire la sicurezza.
Sono già stato sentito dal giudice come persona informata sui fatti – ha proseguito il sindaco – l’invito del magistrato, a margine dell’incontro, è stato quello di astenermi dall’entrare nel merito delle indagini tuttora aperte. L’inquinamento che potrebbe derivare dal ruolo che ho e dall’essere già stato sentito potrebbe nuocere al lavoro degli inquirenti”.

Consiglio ComunaleNessun chiarimento quindi, riguardo al suo coinvolgimento nell’inchiesta (il sindaco aveva espresso le proprie dichiarazioni in occasione della conferenza stampa della scorsa settimana), il primo cittadino ha invece ribadito l’impegno dell’amministrazione comunale contro la mafia e quanto fatto in questi quattro anni di mandato.

“Azioni concrete – ha sottolineato Brivio – con altre autorità dello Stato e promuovendo iniziative di sensibilizzazione con la cittadinanza”.
Tra queste anche la revoca delle autorizzazioni a due locali della città dopo l’informativa della Prefettura: “In entrambe quelle sospensive – ha sottolineato il sindaco – nessun elemento faceva trasparire relazioni tra queste persone e l’amministrazione comunale”.

Brivio si è augurato che la magistratura “faccia il suo lavoro con tempi consoni a stabilire la chiarezza e la verità dei fatti e alla presenza delle cellule della locale ‘ndrangheta”.

“Penso che riguardo all’amministrazione comunale – ha proseguito Brivio – fatto salvo la necessità di migliorare il livello di attenzione al contrasto delle infiltrazioni, bisogna anche dare giustizia del fatto che in questo momento non ci sono iniziative che riguardano specificamente atti dell’amministrazione”.

Lo scorso 2 aprile, come spiegato dal sindaco, la Guardia di Finanza ha sequestrato documenti relativi al PGT e la VAS, tutti i contributi giunti da privati e associazioni, le deliberazioni approvate quest’anno dalla commissione urbanistica e le osservazioni pervenute entro il 1 aprile.
“Documentazione pubblicata integralmente sul sito on line del Comune. Un piano che è stato fortemente ridimensionato rispetto ai previgenti strumenti di programmazione – ha voluto precisare il sindaco – con una diminuzione significativa degli indici volumetrici, con la salvaguardia della fascia pedemontana e di altri elementi”.

Infine, dal primo cittadino, una conclusione politica: “Penso sia doveroso andare avanti e portare a termine con trasparenza sia l’approvazione del PGT, il bilancio di previsione e soprattutto politiche sociali nei confronti delle famiglie. Questa la migliore risposta alla sfida che la malavita cercano di insediare nel nostro tessuto sociale”.

DSC07870

Consiglio Comunale (1)