LECCO – “Basta guardare questa tornata elettorale per capire che esiste una forza nuova sullo scenario politico italiano. É una forza non ancora organizzata ( forse non riuscirà mai a pianificare una propria organizzazione, più vasta, al di fuori dai territori di competenza ) che non intende certo scimmiottare le strutture di partito, ma è una forza che si sta facendo largo, in Italia, con autorevolezza e capacità progettuale: si chiama Civismo.
I numeri parlano chiaro senza le Civiche ( autentiche, non “civetta” ), con i loro candidati trasversali, appartenenti al mondo delle professioni, della cittadinanza attiva, delle parrocchie e dell’associazionismo che non intendono, in alcun modo, partecipare alle competizioni elettorali sotto le bandiere partitiche, queste elezioni avrebbero visto esiti ben diversi.
Le Civiche autentiche non prendono ordini dai partiti, possono collaborare con Essi, in quanto non ancora autosufficienti, nella gran parte dei casi, sul piano elettorale, ma sono il vero argine contro i populismi che si sono affacciati da tempo nella politica italiana.
Il radicamento dei Civici a livello territoriale, il loro modo pragmatico di affrontare il rapporto con la pubblica amministrazione, il rapporto diretto, senza filtri, talvolta anche franco e immediato, con i cittadini, la capacità di farsi riconoscere ed essere riconosciuti dalla pubblica opinione, anche per l’operatività quotidiana, contraddistingue queste esperienze politiche.
Se i partiti assolvessero ai loro compiti, alla loro ” mission”, probabilmente non ci sarebbe bisogno di ricorrere al supporto civico, tuttavia, la storia di questi anni ci insegna che ormai il Civismo viene vissuto da tutti i partiti come una componente elettorale indispensabile anche se alcune volte ” utilizzata” strumentalmente e un serbatoio per rinnovare la classe dirigente.
Il Civismo non è un modo di far politica, ma se esercitato correttamente rappresenta la miglior politica possibile al servizio delle comunità che in un territorio si possa manifestare e sostenere.
L’esito delle elezioni amministrative in tutta Italia di domenica dice questo, gli osservatori più attenti l’hanno capito, gli editorialisti più illuminati rimarcato, gli unici che continuano a parlarsi addosso utilizzando vecchi stereotipi comunicativi sembrano essere i partiti dove ancora una volta, nonostante la quantità di sindaci civici eletti, continuano imperterriti ad accreditarsi il loro posizionamento politico.
È solo una questione di tempo poi capiranno anche loro, in assenza di un rapporto corretto e costruttivo, che la vocazione a strumentalizzare i movimenti civici rischiano di essere controproducenti anche per i loro obiettivi futuri”.
Corrado Valsecchi
Fondatore di Appello per Lecco