DERVIO – Buone notizie per i contribuenti derviesi: Dervio non è infatti tra le centinaia di Comuni in tutta Italia (35 solo in Provincia di Lecco) che fino allo scorso dicembre hanno aumentato le aliquote dell’IMU sulla prima casa.
“Lo Stato ha invece comunicato che ne rimborserà solo una parte – denuncia il sindaco del paese, Davide Vassena – e quindi la decisione di tali comuni si è rivelata un ulteriore aggravio per contribuenti già tartassati, visto che la parte rimanente dovranno versarla ancora i cittadini nel mese di gennaio. Grazie alle scelte dell’Amministrazione Comunale, di coerenza ed onestà nei confronti sia dello Stato che dei contribuenti, a Dervio tutto questo non succederà, e non ci sarà nessuna “mini IMU” da versare”.
Come spiegato dal primo cittadino di Dervio, resta però il problema irrisolto di “uno Stato che non finanzia più gli enti locali, costringendoli per di più a fare da esattori al posto suo, come nel caso del saldo della TARES, da pagare in tutta Italia entro il 24 gennaio per la quota che viene trattenuta dallo Stato, e che non era stata richiesta con la prima rata nella speranza, risultata poi vana, che lo Stato rinunciasse successivamente a chiederla”.
“In pochi anni – prosegue il sindaco – lo Stato ha aumentato le proprie richieste, ma ha contemporaneamente diminuito in modo drastico il sostegno ai Comuni. Nel 2009, quando iniziava il mandato dell’attuale Amministrazione, lo Stato trasferiva al Comune di Dervio, più o meno come a tutti i Comuni di dimensioni simili, l’importo di 513.597 euro, che potevano essere utilizzati per la cosiddetta spesa corrente, cioè per il funzionamento della pluralità di servizi offerti ai cittadini. Nel 2013 lo Stato non ha trasferito più questi fondi ai Comuni. A causa dei complessi meccanismi ora in vigore per regolare la finanza, i Comuni devono versare molti più soldi allo Stato di quelli che ricevono”.
“A Dervio, come in molti altri Comuni, la differenza tra quanto dobbiamo versare allo Stato e quanto riceviamo in un anno è ora negativa per 25.979 euro. Si può quindi affermare a ragione che in soli 4 anni il Comune di Dervio abbia avuto un taglio di risorse da parte dello Stato, su base annua, di ben 539.576 euro, dato che non ha più ricevuto i 513 mila euro del 2009 ma, anzi, ne ha versati allo Stato 26 mila”.
Così, il Comune è stato costretto a fare “miracoli” per far quadrare il bilancio: “Abbiamo dovuto eliminare alcune spese già previste, risparmiare su tutte le altre, recuperare evasione fiscale e ricercare nuove entrate (come ad esempio il recupero dell’ICI da parte dell’ENEL che ha generato un discreto introito). Lo Stato ha trasferito direttamente sui contribuenti l’onere di finanziare gli enti locali, con l’istituzione delle nuove imposte e tasse particolarmente odiate da cittadini e imprese. L’Amministrazione Comunale ha però cercato di non aumentare il carico fiscale sui cittadini derviesi, mantenendo ai livelli minimi previsti dalle leggi nazionali la TARES e, prima ancora, l’IMU”.