LECCO – “L’ho già detto in passato e lo ripeto adesso: in questo clima da caccia alle streghe, nessuna sentenza può spezzare il legame tra il presidente Berlusconi e i suoi elettori. Anzi, la palese ingiustizia lo rafforza. Chi pensa di mettere fuori gioco l’avversario politico con mezzi extrapolitici resterà deluso”.
Così l’ex ministro on. Michela Vittoria Brambilla commenta la sentenza della Corte d’appello di Milano che ha
rideterminato in due anni la durata della pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici a carico dell’ex premier per il processo Mediaset.
“I colleghi senatori – aggiunge la deputata – colgano l’occasione per riflettere sulla costituzionalità della legge Severino e sulla
proporzionalità della norma che prevede l’incandidabilità per un periodo non inferiore a sei anni: il triplo di quanto stabilito dai giudici di
Milano”.
“E come se non bastasse una persecuzione giudiziaria senza precedenti – conclude l’on. Brambilla – il presidente Berlusconi è anche oggetto di
continue e intollerabili intrusioni nella sua vita privata. Quando si tratta di lui, pare che sia tutto permesso: anche utilizzare, come ha fatto
Santoro, le dichiarazioni di una donna alla disperata ricerca di pubblicità per infangare un sentimento e colpire ignobilmente un’altra donna,
coprendola di falsità”.