L’area Vasta? “Mai con Varese, piuttosto solo con Monza”

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Daniele Nava e Mauro Piazza
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Il sottosegretario Nava e il consigliere Piazza

 

LECCO –  “Mai con Varese”. Lo aveva detto chiaramente il sindaco Brivio nemmeno una settimana fa, intervenendo all’incontro con il viceministro Morando, lo ha ribadito il consigliere regionale Mauro Piazza nella stessa sala conferenze di Palazzo Falck che lunedì sera ha ospitato l’appuntamento promosso da Area Popolare, formazione politica che ha raccolti gli esponenti di NCD e UDC.

Il tema è quelle future Aree Vaste  e dell’ancora incerta alleanza territoriale che vede Lecco nel mezzo tra Monza, Como e le scelte che i rispettivi mondi istituzionali potrebbero compiere.  “La nostra provincia, per i numeri di cui dispone, è obbligata a guardare ad un’aggregazione – ha sottolineato Piazza – bisogna però ragionare coi piedi ben ancorati alla realtà. Un’intesa  sia con Como che con Monza consentirebbe di preservare le nostre specificità e  di inglobare due brand forti come quello del Lago di Como, in campo turistico, e della Brianza per quanto riguarda l’imprenditorialità. Il rischio, altrimenti, è quello di diventare soggetti marginali di un vasto contenitore che comprenda da Lecco a Varese”.

 

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Un rischio dovuto proprio alle decisioni che potrebbero prendere i brianzoli, la cui Camera di Commercio ha già optato per l’unione con l’ente camerale di Milano. “Gli amministratori monzesi – in realtà, spiega Piazza – vedrebbero negativamente la loro partecipazione all’area metropolitana, vorrebbero restare a nord di essa e quindi sono orientati verso Lecco”.

Eppure, con il mondo economico schierato verso il capoluogo regionale,  hanno concretezza i timori di veder  sfumare l’intesa Monza- Lecco. A quel punto resterebbero i cugini comaschi che  a loro volta si sarebbero espressi  per la riunificazione del Lario sotto un unico ente ma, spiega il consigliere regionale,  nei loro piani vi sarebbe “la costituzione di un’area prealpina che comprenda Lecco e Varese. Un’ipotesi che spero non veda mai la realizzazione. Se  infatti con Monza esiste continuità e scambi economici, Varese è un territorio che quasi non conosciamo. Rischieremo di diventare la periferia della periferia, con tutto quello che ne comporterà anche in termini di ottenimento di risorse per valorizzare il nostro territorio. Piuttosto solo con Monza”.

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Il capoluogo brianzolo è la scelta prioritaria anche il sottosegretario regionale Daniele Nava: “Chi dice che si debba per forza ricongiungere le due sponde del lago non fa un bel servizio al cittadino. Il lago di Como è un brand che si vende comunque pur mantenendo distinte le istituzioni territoriali, così come accade per altri laghi lombardi”.

“Un riordino poteva essere necessario ma non in Lombardia dove, per densità di popolazione e capacità di produrre ricchezza, non avrebbe senso – ha sottolineato Nava – depotenziare le autonomie locali in un’area virtuosa come la nostra non è la stessa cosa che farlo altrove, dove si è alimentato il debito pubblico. L’istituzione delle Aree Vaste dipenderà dall’esito del referendum e se non fossi cittadino lombardo voterei “sì”, ma da amministratore di questa regione non posso che nutrire grossi dubbi”.