Il gruppo Lega chiede all’amministrazione di convocare con urgenza una commissione
“I lecchesi e in particolare quelli che abitano e lavorano in piazza Garibaldi e nell’area circostante hanno diritto di sapere”
LECCO – “La presenza di amianto nell’edificio ex sede della Deutsche Bank è una questione nota che va affrontata indipendentemente da qualsiasi decisione sulla futura destinazione del palazzo”.
A sollevare la questione sono i consiglieri comunali della Lega Cinzia Bettega, Andrea Corti e Stefano Parolari che chiedono all’amministrazione di convocare con urgenza una commissione per passare dalle supposizioni alle certezze.
“Abbiamo atteso una risposta da parte dell’amministrazione comunale ai rilievi fatti da Cinzia Manzoni, presidente dell’associazione Gruppo Aiuto Mesotelioma Onlus, che ricorda che il materiale incriminato è presente anche all’interno della mastodontica costruzione. I lecchesi e in particolare quelli che abitano e lavorano in piazza Garibaldi e nell’area circostante hanno diritto di sapere come gli enti preposti controllano la situazione e quali indicazioni sono state date ai proprietari dell’immobile per procedere con la bonifica – proseguono i consiglieri -. Ma benché il comune di Lecco sforni un comunicato a ogni stormir di fronde non si è espresso su una materia delicata come quella dell’amianto in centro città. Le informazioni ad oggi disponibili sono riassunte, con estrema sintesi, in tre date:
- 14 gennaio 2020 la società Lariana Immobiliare Iniziative, proprietaria dell’edificio, ha inviato al Comune una relazione sulla presenza di amianto nell’edificio e il relativo indice di degrado che indica la valutazione dello stato di conservazione dei manufatti contenenti amianto.
- Il Comune di Lecco ha risposto che la bonifica complessiva deve essere effettuata entro il 26 maggio 2022.
- Entro il 26 novembre 2021 la proprietà dovrà far pervenire agli uffici competenti il cronoprogramma dell’intervento.
È logico pensare che per presentare il programma dell’opera di bonifica la società abbia già fatto tutti i passaggi dovuti: individuazione dell’azienda (iscritta all’albo gestori ambientali) incaricata dei lavori, valutazioni tecniche e operative, costi, tempi e modalità di realizzazione delle opere necessarie. Si parla di cifre ingenti: 200mila euro di progettazioni e analisi, un milione per l’intervento totale. Non vogliamo ragionare su ipotesi e voci ma su documenti e come gruppo Lega chiederemo che la commissione consiliare competente per i temi dell’ambiente sia convocata con urgenza: è ora di passare dalle supposizioni alle certezze“.