Il centrodestra: “Città divisa in due”. Valsecchi: “Saremo una spina del fianco”

Tempo di lettura: 5 minuti

Primo consiglio comunale e prime scintille. Valsecchi di Appello: “Suderete ogni nostro voto”

Il centrodestra: “Basta slogan. La città è divisa, è uno strappo da ricucire”

 

LECCO – “Mettiamo subito le cose in chiaro. Qualcuno va dicendo che noi saremmo il 21° seggio della maggioranza. Toglietevelo dalla testa”. Taglia corto Corrado Valsecchi e arriva subito al sodo: Appello per Lecco non farà da stampella all’amministrazione comunale di Mauro Gattinoni.

L’ex assessore comunale, candidato sindaco nell’ultima sfida elettorale, è il primo a parlare tra gli esponenti delle opposizioni e al primo Consiglio Comunale del dopo elezioni (vedi articolo) tronca ogni possibile ritorno di fiamma con gli ex alleati del centrosinistra.

“Abbiamo già dato con le amministrazioni comunali guidate da Virginio Brivio e abbiamo ricevuto una dose di ingratitudine sufficiente a consigliarci di non ricorrere gli stessi sentieri – ha proseguito Valsecchi parlando in aula – la corsa in solitaria ha salvato la nostra storia, abbiamo tenuto la schiena dritta e la testa alta. Abbiamo evitato che vincessero gli stessi che hanno portato la nostra città sul baratro nel 2009”.

Corrado Valsecchi – Appello per Lecco

Il riferimento è al centrodestra: “Non abbiamo nulla contro la brava persona di Peppino Ciresa che, con i voti presi, avrebbe meritato di essere sindaco di Lecco, ma non potevamo avere nulla a che fare con il suo progetto. Se non avessimo partecipato alle elezioni, Ciresa sarebbe stato sindaco al primo turno, lo stesso se fossimo stati la quinta lista della coalizione, se non ci fossimo astenuti da endorsement al ballottaggio, Ciresa avrebbe vinto. Eppure, l’attuale sindaco non ha avuto nemmeno il tempo di rispondere con un grazie alle nostre congratulazioni”.

Ora il riferimento è a Mauro Gattinoni e al centrosinistra: “Siete stati voi a cercarci per avere il nostro sostegno elettorale, non il contrario. Ora – ha aggiunto Valsecchi – non saremo in maggioranza,  saremo la spina del fianco della maggioranza. Ogni nostro voto dovrete sudarvelo con provvedimenti che siano a favore del bene della cittadinanza, noi faremo la nostra parte con interrogazioni, ordini del giorno e richieste di accesso agli atti. Non mancheremo di riconoscere meriti se ne ce saranno”.

Il centrodestra: “Una città divisa in due”

“Il risultato elettorale ci mostra una città divisa in due e il candidato con il maggior suffragio non è stato eletto sindaco per meri meccanismi dell’attuale sistema elettorale” è intervenuto Emilio Minuzzo per Lecco Merita di Più, la civica di Forza Italia.

Dal centrodestra è arrivato l’invito, non colto, di cedere agli avverarsi la presidenza del Consiglio Comunale, ruolo per il quale è stata designata Francesca Bonacina del PD. “Sarebbe stato un gesto di distensione che avrebbe dato spazio al dialogo, ma per collaborare bisogna essere in due”.

Cinzia Bettega – Lega

Una richiesta avanzata anche dalla Lega per voce di Cinzia Bettega: “Avreste dato subito un segnale di riconciliazione. La città ha una lesione che è da ricucire. Il cammino che vi aspetta non è semplice e reso ancora più difficile da dieci anni in cui Lecco è scivolata verso la decadenza. E’ tempo di cambiare toni, finirla con gli slogan”.

Il capogruppo della Lega ha ringraziato Ciresa “preso di mira con attacchi ignobili ma che ha concluso la campagna elettorale da signore”.

Peppino Ciresa

“Mi è stato dato dell’omofobo, del razzista, del malato di alzheimer – ha commentato l’ex candidato sindaco del centrodestra – voglio ringraziare i miei elettori,  mille in più al primo turno rispetto al sindaco eletto. A Gattinoni dico che non basta indossare la fascia tricolore, le consiglio di portare armonia, di unire anziché dividere”.

Filippo Boscagli

“Una città che esce dal voto divisa – ha ribadito Filippo Boscagli di Lecco Ideale – da una campagna elettorale infinita dove la comunicazione ha spesso superata la realtà. E’ stato detto che l’attuale amministrazione cambierà passo ma non direzione, ma quale? Sta a voi decidere con i fatti e non con gli slogan, lavorando per il bene di tutti oppure andare dritti in quella stessa direzione, che con i problemi di oggi significa andare a schiantarsi”.

Giacomo Zamperini – Fratelli d’Italia

In consiglio comunale, dopo 5 anni di assenza, ritorna Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia: “E’ un’emozione essere di nuovo qui – ha sottolineato – saremo consiglieri combattivi e collaborativi nei termini previsti dalla democrazia. Saremo gli ‘scagnozzi’ dei lecchesi, andremo per le strade a raccogliere problemi concreti da sottoporre all’amministrazione”. In pochi minuti, Zamperini lancia la sua prima accusa in aula rivolta a Simona Piazza per il suo ruolo in Arci. “Come può essere assessore alla Cultura e allo stesso tempo avere un incarico in un’associazione culturale della città?”

‘Salta’ l’elezione del presidente

Il primo effetto dello scontro a Palazzo Bovara è la nomina mancata del presidente del Consiglio Comunale per il quale, nelle prime due votazioni, non è stato raggiunto il quorum previsto (due terzi dell’aula).

Venti i voti per Francesca Bonacina del PD, designata dal centrosinistra, in entrambe le votazioni, non sufficienti per assegnare l’incarico che le sarà comunque conferito nella terza votazione a quorum ridotto, nella prossima convocazione, il 5 novembre.