Polemica sulla scelta annunciata del Governo sulla zona rossa in Lombardia
Fermi: “Il Governo è in rosso”. I parlamentari lecchesi della Lega: “Rivedere la decisione”
LECCO – “Ancora una volta un Governo che ha finito la benzina, lui sì finito in rosso e in riserva e senza più credibilità e autorevolezza, mortifica gli sforzi compiuti in queste settimane dai cittadini lombardi senza tenere conto del grande senso di responsabilità che gli stessi cittadini hanno evidenziato”. Interviene così il presidente del consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi (Forza Italia), commentando la decisione del Governo di collocare la Lombardia in “zona rossa”.
“Mi preoccupano soprattutto le ulteriori, inevitabili ripercussioni che questa decisione avrà sulla nostra economia e sul nostro sistema produttivo che ha già sopportato e sofferto sacrifici enormi e che chiede di lavorare e non di essere ristorato, senza dimenticare la mortificazione delle speranze di tanti studenti – aggiunge Fermi – Trovo infine discutibili gli indici utilizzati, rispetto a molti altri che fotografano e rappresentano invece una situazione lombarda che nella realtà è assai lontana dalla zona rossa. Una decisione quindi che lascia l’amaro in bocca e che, soprattutto, non potrà che aumentare la tensione sociale”.
“Cosi ci affossano”
“Da Conte scarsa o nulla conoscenza delle nostre realtà territoriali con effetti devastanti sulla nostra economia. Il Governo con la scelta di relegare la Lombardia – senza nemmeno alcun distinguo tra aree interne – in zona rossa ha fatto outing: da Palzzo Chigi c’è la volontà di affossare la nostra regione e le nostre province che – ricordiamo – sono le più produttive del Paese”.
Lo dichiarano i Parlamentari lecchesi della Lega, i senatori Antonella Faggi e Paolo Arrigoni e gli onorevoli Roberto Ferrari e Giulio Centemero.
“La Lega – spiegano – a ogni livello istituzionale chiede con fermezza al Ministro Speranza di valutare in modo più approfondito la questione con il Comitato Tecnico Scientifico per rivedere la decisione. Inoltre, chiediamo di fare subito e bene con ristori adeguati per tutte le attività economiche, affossate dalla crisi. Siamo oltre l’inaccettabile: i ‘ristori irrisori’ a spizzichi e bocconi visti fino ad ora non servono a nulla”.