Presentata in commissione la bozza di convenzione con le scuole paritarie dell’infanzia
L’associazione mantiene il suo ruolo centrale ma maggiore confronto con il Comune
LECCO – Arriverà nel prossimo consiglio comunale di lunedì’ il voto sulla convenzione tra il Comune di Lecco e le scuole paritarie dell’infanzia.
“Siamo arrivati alla fine del nostro percorso che spero abbiate apprezzato nella condivisione – è intervenuta l’assessore Clara Fusi presentando la bozza di convenzione nella commissione che si è svolta giovedì sera in municipio – era nostra volontà assoluta condividere questo percorso, non semplice, che ha visto convergere diverse idee. Abbiamo cercato di fare sistema accogliendo quanto accoglibile e trovando l’accordo con le scuole paritarie”.
Sono una quindicina gli istituti non statali (per un totale di circa 900 bambini iscritti) che aderiscono alla convenzione, rappresentati dall’Associazione delle Scuole dell’Infanzia paritarie che assume un ruolo centrale anche in questa nuova convenzione. Sarà l’associazione, così come avvenuto in passato, a ricevere i fondi stanziati dal Comune (1,4 milioni di euro) che saranno poi elargiti alle singole scuole.
Il M5S e la sinistra avevano chiesto un ridimensionamento del ruolo dell’associazione, con l’erogazione dei contribuiti dal Comune direttamente alle scuole. La scelta dell’amministrazione comunale è invece di continuità rispetto al passato, pur con alcune importanti modifiche: la convenzione punta a confronto maggiore e costante tra il Comune e l’associazione, anche per quanto riguarda i criteri di assegnazione delle risorse alle scuole, che dovranno essere condivisi con l’amministrazione comunale.
Affrontata anche la questione dei ‘non residenti’ che fino ad oggi pagavano le stesse rette (agevolate per i contributi del Comune) dei residenti di Lecco: nella convenzione viene destinata una quota del 20% a sostegno delle famiglie residenti, che quindi dovrebbe marcare la differenze delle rette rispetto a chi non abita nel capoluogo. Dal secondo anno, inoltre, sarà applicato integralmente il “Sistema Lecco”. Il Comune stanzierà 10 mila euro l’anno per l’attività di coordinamento sul tema dei bimbi disabilità. Ad illustrare il contenuto della convenzione è stato il dirigente comunale Gatti.
Le reazioni
Non è mancato il dibattito, che il tema aveva già suscitato in passato. “Perché una convenzione dalla durata di tre anni e non di un anno viste le elezioni previste nel 2020? Perché destinare alle scuole paritarie il 46% del budget che il Comune stanzia per l’istruzione? – ha chiesto il consigliere Dario Spreafico – stiamo chiedendo 75 euro a ogni famiglia lecchese per sostenere questa convenzione”.
“La durata triennale è una scelta lungimirante, visto il lungo lavoro che ha rappresentato – gli ha risposto dal centro destra Emilio Minuzzo di Forza Italia – noi siamo fortemente convinti dell’importanza della pluralità del sistema, a fronte di un’offerta scolastica che è valutata positivamente dalle famiglie”.
“Il Comune decide di togliere soldi pubblici per darli alle scuole private – ha detto Alberto Anghileri di Con la Sinistra Cambia Lecco – basterebbe dare più risorse alle nostre scuole per migliorare l’offerta pubblica”.
Dal Movimento 5 Stelle, il consigliere Massimo Riva si chiede “quale sostenibilità ha il sistema a lungo termine? Il calo demografico ha effetti evidenti, sotto quale soglia il sistema non può reggere a fronte dei costi fissi affrontati delle scuole e quindi sarà necessario un’integrazione del contributo comunale?”
Andrea Frigerio del PD ha ricordato che “i contributi comunali servono ad abbattere le rette per le famiglie, si tratta di 1200 euro a bambino che le famiglie risparmiano. La convenzione con le scuole paritarie ci consente di mantenere un servizio anche nei rioni dove potrebbe venire meno”.
“Sosteniamo le famiglie perché la scelta sia libera per davvero. E’ positivo – per Paola Perossi di Noi con l’Italia – aver mantenuto l’associazione come interlocutore principale del Comune, i volontari vedono nell’associazione un punto di riferimento”.
Per Anna Maria Riva di Appello per Lecco si è raggiunto “il giusto compromesso tra la nuova e la vecchia convenzione”