Maggioranza e opposizione convergono sulla proposta di Appello per Lecco
Ma più che una “Grande Lecco” per fusione si punta ad una “Lecco grande” nei servizi
LECCO – “Da oggi parte un nuovo capitolo della Lecco capoluogo di maggiore coesione e reciprocità con i comuni limitrofi e abbiamo chiesto al sindaco di individuare all’interno della Giunta e/o del Consiglio Comunale un esponente che possa avere la delega per imprimere operatività ai propositi contenuti nella mozione”.
E’ il commento soddisfatto di Appello per Lecco dopo l’approvazione unanime da parte del Consiglio comunale della mozione presentata sul tema del decentramento dei servizi che ha riacceso il dibattito sulla ‘Grande Lecco’: idea sempre sostenuta dal movimento civico di espandere l’influenza e i confini territoriali del capoluogo anche attraverso processi di fusione.
La proposta votata chiedeva “che il sindaco e la giunta comunale attivino un confronto con tutte le amministrazioni comunali confinanti, avvalendosi anche del supporto di Anci, con l’obiettivo di concretizzare percorsi di decentramento dei servizi, di delocalizzazione dei poli erogatori e di collaborazione sovra comunale, al fine di superare – si legge nella mozione – l’attuale frammentazione amministrativa, in vista anche delle sfide/opportunità rappresentante dalle Olimpiadi invernali 2026 e dal PNRR. Un percorso che dovrebbe in una fase successiva anche coinvolgere le diverse comunità per intraprendere, se possibile, un percorso comune e più virtuoso”.
E’ stato il consigliere Corrado Valsecchi a presentare la mozione durante il Consiglio comunale di martedì sera, ottenendo il sostegno da parte di tutte le forze politiche, pur con i propri distinguo ma con una convergenza sugli obiettivi.
“Condividiamo che servano ragionamenti profondi con i comuni vicini su temi come quello della mobilità per esempio. Certo ci sono questioni di carattere identitario non semplici da superare, tenendo presente che la differenza rappresenta una ricchezza” ha detto Paolo Galli di Ambientalmente Lecco.
Anche per Alberto Anghileri (Con la Sinistra Cambia Lecco) i ‘campanilismi’ potrebbero essere un ostacolo a questo processo: “Personalmente non mi piace il nome ‘grande Lecco’, sembra si debba annettere chissà che cosa, ma condivido la necessità di diventare grandi per contare di più in un contesto dove oggi siamo piccoli”.
“Le tradizioni sono un fuoco da custodire ma, non per questo, non è detto che non si possa andare oltre ai campanilismi – è intervenuto Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia – anche all’interno della nostra città ci sono storie diverse che vivono nei rioni. E’ possibile percorre questo percorso rendendo più efficiente il sistema della pubblica amministrazione. Più che una ‘Grande Lecco’ mi piacerebbe una Lecco grande per davvero”.
Anche la Lega ha condiviso le finalità della proposta di Appello per Lecco: “Pur tenendo conto delle sensibilità territoriali – ha detto la capogruppo del Carroccio, Cinzia Bettega – possiamo migliorare l’organizzazione dei nostri servizi e dunque la forza del nostro territorio, non perché ci sia un nemico contro cui combattere ma per le responsabilità che abbiamo come città capoluogo”.
“Gli impegni chiesti alla giunta sono tutti condivisibili – ha commentato dalla maggioranza Matteo Ripamonti di Fattore Lecco – i contenuti ci vedono favorevoli anche se esistono delle diversità di vedute. Per esempio, non vediamo la possibilità di una ‘Grande Lecco’ in un cammino fatto di fusioni, complicato se non vi è la necessità dei comuni più piccoli o condizioni particolari”.
Il Pd ha detto di “prendere sul serio questa riflessione – ha fatto sapere il consigliere Giovanni Tagliaferri – il decentramento dei servizi deve però partire dal coinvolgimento reale delle comunità, altrimenti il rischio è che venga letto come il tentativo di sottomettere i comuni più piccoli. Il decentramento può guardare non solo fuori dalla nostra città ma anche al suo interno, nel rapporto tra centro e rioni”.
Anche per i consiglieri di centrodestra Emilio Minuzzo e Filippo Boscagli il tema è di grande importanza “va nell’interesse di tutti e valorizzerebbe un sistema più ampio” ha commentato Minuzzo. Un tema “che non è meramente identitario ma di migliore efficienza dei servizi” ha detto Boscagli
“Queste prime reazioni fanno ben sperare – è intervenuto il sindaco Mauro Gattinoni – ma occorrerà scendere nel dettaglio per capire meglio cosa si intende nel concreto sul tema del decentramento e quindi per quali servizi. Già oggi- ha aggiunto il sindaco – fortunatamente non siamo all’anno zero, esistono già forme di collaborazione con i comuni limitrofi. Serve dunque un’articolazione ulteriore e da parte nostra siamo ben disponibili ad avviare questo dialogo”.