La Consulta ha bocciato la legge regionale sull’insediamento di nuovi luoghi di culto
Il consigliere Straniero: “Una legge creata per fini ideologici ma che ha creato grande difficoltà a Comuni e parrocchie”
LECCO – “Sono serviti quasi 5 anni, ma alla fine la Regione a guida Lega è stata definitivamente bocciata su una legge su cui aveva costruito una buona parte del suo consenso, ottenendo però l’unico risultato di mettere in difficoltà tutti i culti, ma soprattutto quello cattolico che, per ovvie ragioni, ha maggiori necessità e possibilità di realizzare nuovi luoghi di preghiera e aggregazione”.
E’ il commento di Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd, alla sentenza della Consulta che boccia i commi 2 e 5 dell’articolo 72 della legge regionale per il Governo del Territorio (L.R. 12/2005) che riguardano l’obbligo per i Comuni di redigere il piano delle attrezzature religiose come atto separato del Piano di governo del territorio, in assenza del quale non potevano essere insediate nuove strutture religiose o nuovi luoghi di culto.
“La Lega ha usato la legge urbanistica per fini ideologici e ha creato enormi difficoltà ai nostri Comuni e a tutte le confessioni, Chiesa cattolica e comunità evangeliche in primis – prosegue Straniero – per ogni ampliamento di oratorio o per ogni minima attrezzatura religiosa, ci sono procedure lunghissime e inenarrabili. Molti luoghi di culto delle comunità evangeliche hanno dovuto essere chiusi. Questa è la legge anti-moschee che ha voluto la Lega in Lombardia. Quindi, per fortuna che c’è la Corte costituzionale!”.
Il consigliere Pd conclude: “Le libertà di espressione, di parola e di culto sono nella nostra Costituzione e vanno difese con forza, perché sono ciò che ci distingue dai totalitarismi e che, in ultima analisi, ci rende più forti”.