Decisamente critico l’intervento del capogruppo consiliare di minoranza del PdL Mauro Piazza nei confronti del piano industriale di Linee Lecco, presentato giovedì dal presidente Fausto Crimella (vedi articolo).
“Iniziamo malissimo, cioè addossando colpe ad altri per coprire le proprie responsabilità o, peggio, incapacità – ha sbottato Piazza – Molto tipico di una certa cultura di sinistra. Così non si gettano certo le basi per una ragionamento costruttivo sul da farsi. Ci spiace se al Presidente Crimella hanno rifilato una poltrona scomoda come questa, invece magari di un bell’assessorato. Ma non possiamo adesso giocare con lui al rimpiattino… Solo per fare un esempio: paragoniamo Linee Lecco con ASF Como tra addetti/km percorsi, 25000 km per ASF, 19000 per Linee Lecco. Peccato che il dato non sia minimamente paragonabile, poichè ASF la maggioranza di linee extraurbane anzichè urbane, cioè l’esatto contrario di Linee Lecco (la linea extra urbana genera maggior chilometraggio avendo una velocità commerciale quasi doppia di quella urbana; basti pensare che su una delle due extraurbane di Linee Lecco – quella che va a Bellagio – abbiamo una media di percorrenza perfettamente in linea con ASF). Infine le medie dovrebbero essere parametrizzate sul numero degli autisti e non sul totale dipendenti”.
Piazza affronta poi il tema dei dipendenti: “Non entriamo poi nella polemica delle assunzioni facili o peggio ancora lottizzate. Non vi è stata alcuna assunzione ingiustificata, la prova sono i bilanci che si sono sempre chiusi in attivo. Si è trattato di sostituzioni o di funzioni che sono state trasferite dall’amministrazione comunale (es. ausiliari del traffico). Sarebbe poi sgradevole – prosegue con sarcasmo Piazza – aprire l’album di famiglia del centro sinistra lecchese quanto al rapporto posti di lavoro/società pubbliche. Immaginiamo che nessuno voglia farlo”.
Quindi il capogruppo del PdL concluso: “Ci prepariamo infine a produrre un documento di specifica smentita di quanto è stato asserito in questi giorni, punto su punto per rispetto di verità. Non è tempo per il Teatro dell’Assurdo, che vorrebbe che la colpa sia di quelli che hanno gestito Linee Lecco in passato con bilanci sempre in ordine, facendo crescita, investimenti, innovazione. E’ tempo, visto che di mezzo ci sono anche posti di lavoro oltre ad un servizio pubblico essenziale, di essere seri e concreti. In questo senso a breve presenteremo una nostra proposta a partire da Piano industriale. Ci aspettiamo un atteggiamento maturo, all’altezza della situazione, non quello dell’addossare colpe inesistenti. Se così non fosse non esiteremmo a chiedere al sindaco Virginio Brivio di provvedere ad un cambio di gestione aziendale, con una figura manageriale o imprenditoriale che sia adeguata e competente per una società come Linee Lecco. Ci parrebbe un gesto di serietà che la politica cittadina potrebbe dare, dove comandi la competenza e non la tessera di partito”.