MANDELLO – Era emersa nei mesi scorsi la notizia della messa in vendita della galleria del Moregallo, che il Comune di Mandello del Lario ha deciso di alienare per 390 mila euro.
Il tunnel dismesso è da tempo abbandonato al suo destino, tanto che in alcune occasioni è diventato meta di rave party abusivi, così l’Amministrazione Comunale ha annunciato la sua intenzione di liquidarlo per rifocillare le casse pubbliche per eventuali nuovi investimenti.
Una scelta che non è piaciuta al Movimento Cinque Stelle di Lecco che vorrebbe invece valorizzare il tunnel e renderlo parte di un percorso ciclabile che colleghi Lecco con Onno da inserire, tramite un traghetto eco-compatibile sulla tratta Onno-Mandello, creando un anello che si ricollega alla nuova ciclabile Abbadia-Lecco in via di realizzazione.
L’ipotesi di valorizzazione prevede in particolare che la ciclabile attraversi “i Comuni di Valmadrera, Mandello del Lario, Valbrona ed Oliveto Lario per circa 10 km, di cui solo una parte precedentemente utilizzati per la viabilità ordinaria.
“Lo sappiamo, non è un sogno di facile realizzazione – spiegano dal movimento – Siamo ben consapevoli delle difficoltà in cui versano le amministrazioni locali, dei vincoli del Patto di Stabilità e della legge che impone le dismissioni, ma rinunciare all’opportunità di valorizzare turisticamente una zona meravigliosa del nostro territorio ci pare una scelta poco lungimirante”.
I Cinque Stelle rimarcano il carattere pubblico della galleria del Moregallo e auspicano che rimanga tale e che torni disponibile alla collettività.
La “vecchia” galleria di Moregallo è un bene pubblico e non solo dovrebbe rimanere tale, ma dovrebbe tornare quanto prima nella disponibilità della collettività.
“Certo non si ha l’ambizione di dire che la cosa sia priva di costi e difficoltà – proseguono – ma la vendita di una galleria, costruita coi soldi dei cittadini, ad un soggetto privato, ammesso di trovare oggi, in piena crisi immobiliare, un folle disponibile ad acquistare per 390.000€ un buco dismesso da 20 anni, in una montagna, dovrebbe essere l’ultimo estremo e disperato tentativo, dopo aver cercato in tutti i modi di restituire un servizio legato al turismo ed all’economia ai cittadini stessi, che ne sono i legittimi proprietari.”