Merate, M5S attacca Panzeri: “Si svegli dal torpore sul Mandic e sullo stato dell’Asst”

Tempo di lettura: 4 minuti

Dura presa di posizione del Movimento Cinque Stelle dopo l’assenza di Panzeri al tavolo convocato in Prefettura

Per i rappresentanti del M5S non basta sostenere a parole l’ospedale Mandic: il neo sindaco dovrebbe fare di più

MERATE – “E’ a dir poco imbarazzante che Massimo Panzeri, neo sindaco alpino di Merate, abbia declinato l’invito del Prefetto per fare il punto sulla situazione del Mandic che è, in verità, sempre più allarmante”. Sono dure parole di critica quelle rivolte dal Movimento 5 stelle di Merate all’indirizzo del sindaco che mercoledì scorso non ha preso parte all’incontro convocato dal Prefetto Michele Formiglio per scongiurare lo stato di mobilitazione del personale dell’Asst di Lecco.

Il sindaco Massimo Panzeri il giorno dell’insediamento del Consiglio Comunale

Il vertice, a cui hanno preso parte, oltre ai sindacalisti, il dirigente dell’Asst Lecco Paolo Favini, un delegato del sindaco di Lecco Virginio Brivio e il sindaco di Bellano Antonio Rusconi, non ha registrato la partecipazione di alcun amministratore meratese. L’incontro si è poi chiuso con la rottura delle trattative e i sindacati hanno convocato per giovedì una conferenza stampa per fare il punto della situazione.

Un’assenza “pesante”

Un appuntamento importante, a cui Merate ha dato forfait, scatenando la reazione dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle. “Ora è pur vero che nell’immaginario collettivo il corpo degli Alpini viene identificato come costituito da “veri” uomini, forti, dalla volontà ferrea e dalla tempra solida e tutta di un pezzo… Ma dubitiamo sinceramente che possano essere state queste le ragioni che hanno spinto Panzeri a rifiutarsi a partecipare al summit con il Prefetto, con i suoi colleghi Sindaci e i suoi rappresentanti sindacali”.

Carlo Vicenzetto, Elena Calogero e Pierluigi Bonfanti

Pur non avendo rappresentanti in Consiglio comunale, il gruppo guidato dal candidato sindaco Pierluigi Bonfanti non le manda certo a dire all’amministrazione in carica: “Durante tutta la campagna elettorale il “sindaco alpino” Massimo Panzeri aveva più volte rassicurato i suoi elettori dichiarando che la sua giunta avrebbe vigilato sul destino dell’ospedale di Merate, aggiungendo che le preoccupazioni dei cittadini in merito alla chiusura del presidio fossero fake news. Panzeri ha altresì affermato più volte l’intenzione di valorizzare il Mandic. Purtroppo gli elettori hanno dato credito a queste panzane”.

“La salute dei cittadini non è questione di delega”

Bonfanti e i suoi ricordano anche come Panzeri abbia deciso di tenere per sé la delega ai rapporti con l’Asst. “Qualcuno dovrebbe spiegare al reduce della Brigata Julia, che non esiste alcuna delega ai rapporti con Asst e che il sindaco, nonostante le varie riforme sanitarie intercorse, rimane il responsabile della salute dei cittadini. Ora ci chiediamo come farà il sindaco di Merate a vigilare sulla sua Asst e valorizzare il suo presidio se, neppure a seguito di invito da parte del Prefetto, decide di non partecipare alla procedura di raffreddamento tra sindacato e dirigenza Asst”. Per i rappresentanti del Movimento 5 stelle, non potranno bastare, questa volta, le classiche rassicurazioni: “Non basterà dire che l’Inrca è stato aperto, che il Mandic è tutto un cantiere (sì ma di messa a norma degli impianti, nulla di nuovo e nulla per il Pronto Soccorso) e che ha fiducia nella dirigenza”.

Asst Lecco, per il Movimento 5 Stelle la situazione è preoccupante

La realtà dei fatti, per il Movimento 5 Stelle, è tutta un’altra. “Il bando di mobilità per tre ortopedici è fallito! Quindi anche la trasformazione da Pronto Soccorso a DEA di I livello, che ne scongiurerebbe la chiusura notturna. Il concorso per medici di Pronto Soccorso di Merate, un disastro. Si sono presentati in due su diciassette iscritti: un medico ha già rinunciato il superstite arriverà a ottobre (forse)”. Tra i tanti altri disservizi e mancanze, l’assenza di novità sulla nomina del direttore sanitario di presidio, l’altissimo tasso di abbandono dei dipendenti di ogni ordine e grado in Asst e la mancanza di quattro medici di Pronto Soccorso di Lecco. La conclusione? “Che il sindaco tenga pure per sé la delega ai rapporti con Asst, ma si svegli dal torpore”.