Tiziano Sala, consigliere comunale nonché segretario della Lega, risponde alla proposta di Motta
“Di questa idea non c’è traccia nel programma elettorale. Chi spinge per la fusione, non ama il proprio paese”
CALCO – Una proposta sorprendente e decisamente fuori dal tempo. Così Tiziano Sala, consigliere comunale di minoranza nonché segretario della sezione calchese del Carroccio ha bollato la provocazione del sindaco Stefano Motta che, parlando delle convenzioni in essere e di quelle “sospese” con la vicina amministrazione di Olgiate, aveva lanciato l’idea di una fusione tra le due municipalità. “Bisognerebbe avere lungimiranza e guardare in prospettiva superando i campanili” le sue parole che ora, a distanza di qualche settimana, hanno provocato la risposta del gruppo di minoranza Tutti per Calco.
“Una proposta non presente nel programma elettorale”
Oltre all’idea in sè, giudicata anacronistica, Sala contesta a Motta il fatto di non aver fatto minimamente cenno di questa idea nel programma elettorale, nonostante le elezioni si siano svolte meno di sei mesi fa. “Come calchesi, ancor prima che come rappresentanti dei cittadini che hanno scelto di darci la loro fiducia, siamo rimasti sorpresi dalle dichiarazioni del Sindaco Motta che spinge per una fusione con il Comune di Olgiate Molgora. Anziché invitare le amministrazioni vicine ad inserire il tema in campagna elettorale, perché non l’ha proposto nel suo programma lo scorso anno?
Nulla di simile, nonostante sia un argomento che meriti quantomeno una certa attenzione, è stato proposto in consiglio comunale tra le linee di mandato e viene da chiedersi cosa ne pensano i consiglieri e gli assessori che siedono nella sua maggioranza”.
“Non abbiamo nostalgia del Ventennio”
Chiara la presa di posizione della minoranza: “Noi certamente non abbiamo nostalgia di quel Ventennio dove i comuni venivano accorpati e un podestà guidava indifferentemente un comune o un altro, magari auspicando per sé stesso anche 5 mandati e oltre, né ci piace che il futuro di una comunità sia deciso da una sola persona che comunica i suoi desideri dalle pagine dei giornali”.
“Le fusioni? Un fallimento del Pd”
Non solo. “Le dichiarazioni del Sindaco Motta arrivano decisamente fuori tempo. Le fusioni di comuni – poco più di un centinaio in tutto in una decina d’anni – sono storicamente un obiettivo fallito del PD e della sinistra: un mal indirizzato tentativo di contenimento della spesa pubblica, mascherato nel breve termine con un incremento dei trasferimenti statali (ma solo per pochi anni) ai comuni che decidono di fondersi. Una strategia politica che funzionava negli anni del Patto di Stabilità, con i comuni alla disperata ricerca di ossigeno, strangolati dall’assurdità di non poter spendere i propri soldi, ma che ora appare francamente demenziale, vista la possibilità di disporre dell’avanzo d’amministrazione e dei trasferimenti statali e soprattutto regionali finalizzati alla realizzazione di opere e lavori pubblici”.
“Tagli senza benefici”
Per Sala neppure gli esempi citati da Motta a supporto della sua tesi valgono il ragionamento: “Non si capisce come il taglio di assessori e consiglieri comunali previsto con le fusioni possa portare benefici alle comunità di Calco e Olgiate Molgora, a maggior ragione se citiamo gli “argomenti” portati da Motta: la gestione delle strade e la cooperazione delle realtà associative, situazioni per le quali se il nostro Sindaco fosse in grado di delegare e farsi un attimo da parte forse raggiungeremmo risultati migliori nella collaborazione con i comuni vicini. Se ciò che preoccupa il Sindaco è invece la cronica carenza di personale nel nostro Comune, allora gli ricordiamo che è lui ad amministrare Calco da più di cinque anni ed è suo compito programmare e investire sul personale, senza ambire ai capiservizio altrui”.
“Chi parla di fusione con Olgiate non ama il proprio Comune”
La conclusione è lapidaria. “Dice bene il Sindaco di Olgiate Molgora opponendosi a queste idee strampalate: “un ente pubblico deve essere pensato per essere facilmente raggiungibile da tutti, per rappresentare una collettività specifica, non per riunire realtà che hanno caratteristiche diverse e qualche punto in comune”. Fusione vuol dire tagliare servizi, allontanarli dal cittadino, e chi porta avanti queste proposte crediamo che non ami il proprio comune, la propria identità e il proprio territorio che ha caratteristiche peculiari e che solo un’amministrazione diretta e vicina può valorizzare. Senza parlare del rischio di dimenticare le frazioni e i quartieri più decentrati, come purtroppo già oggi a Calco avviene”.