Caravaggio a Merate, interrogazione del M5S: “Uso strumentale della cultura”

Tempo di lettura: 2 minuti

“Il Narciso” del Caravaggio sarà esposto a Villa Confalonieri dal 26 ottobre al 29 novembre

Interrogazione al ministro Giuli per un prestito che viene considerato insolito

MERATE – “Un uso strumentale del patrimonio culturale”. E’ quanto ravvedono Luca Pirondini e Gaetano Amato, esponenti del Movimento 5 Stelle, in merito all’esposizione de “Il Narciso” di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, prevista a Villa Confalonieri dal 26 ottobre al 29 novembre.

La celebre tela del Caravaggio lascerà temporaneamente la sua sede romana all’interno di Palazzo Barberini per essere esposto a Merate, in una mostra curata, così come il catalogo, da Giovanni Morale, vice direttore delle Galleria d’Italia di Milano.

Un prestito, quello reso possibile grazie alla sinergia tra la Fondazione Costruiamo il Futuro, presieduta dall’onorevole Maurizio Lupi e Gallerie d’Italia – Intesa Sanpaolo con Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini Galleria Corsini ente prestatore dell’opera, su cui si sono accesi i riflettori in questi giorni.

In molti si sono chiesti il perché di questa iniziativa, che vedrà al centro Merate, città facente parte del collegio dove Lupi è stato confermato anche alle ultime elezioni politiche. Tra questi anche il senatore Pirondini e l’onorevole Amato che hanno annunciato un’interrogazione sul tema al neo ministro della Cultura Alessandro Giuli: “Come mai il ministero della Cultura ha ‘prestato’ un’opera prestigiosa come il Narciso attribuito a Caravaggio, custodito dalla galleria nazionale di Palazzo Barberini, alla fondazione privata di un politico come Maurizio Lupi? C’entra qualcosa il fatto che parliamo di un esponente di spicco della maggioranza che sostiene Giorgia Meloni e che l’opera verrà esposta nel comune di Merate, 15.000 anime nel cuore del collegio elettorale dello stesso Lupi?”

Nel mirino anche gli aspetti organizzativi della mostra, tra cui ai trasporto e la sua sicurezza. “E’ evidente che quello che traspare da questa vicenda è un uso impunemente strumentale del patrimonio culturale. Un salto di qualità incredibile nell’amichettismo di questo governo, senza che i protagonisti provino nemmeno un po’ di vergogna”.

L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Costruiamo il Futuro, rientra nel progetto ‘La grande arte in Brianza’, avviato lo scorso anno con l’esposizione della tavola “La Madonna del latte” di Marco d’Oggiono nel paese natio del grande pittore esponente del Rinascimento lombardo.