La decisa presa di posizione dei gruppi Noi Merate e Prospettive per Merate dopo la risposta in Consiglio comunale
L’aut aut dell’opposizione: “L’assessora Riva si dimetta, oppure il sindaco Salvioni le revochi le deleghe”
MERATE – “Chiediamo, per il bene della città e per il corretto corso dell’azione
amministrativa, che l’assessora Patrizia Riva prenda atto delle proprie responsabilità in ordine alle conclamate inefficienze del suo operato, e rassegni le dimissioni dal ruolo di Assessore alla Cultura e all’Istruzione. O che il sindaco Mattia Salvioni, principale responsabile del pantano in cui si è rintanata l’Amministrazione, con un atto di estremo coraggio, cosa che finora è evidentemente mancata, revochi le deleghe all’assessora“.
E’ un aut aut senza mezze misure quello lanciato dai gruppi di minoranza Noi Merate e Prospettive per Merate all’indomani della risposta fornita in consiglio comunale, lo scorso 28 aprile, all’interrogazione presentata dalla consigliera Paola Panzeri sul caso di bullismo verificato all’interno di un plesso dell’istituto comprensivo Manzoni di Merate.

Giudicando gravi le risposte fornite dall’assessora, i consiglieri di minoranza, uniti in questa battaglia, sottolineano come “mai, a nostra memoria, un tema oggetto di confronto consiliare aveva suscitato tanto clamore e sdegno come è stato pubblicamente rimarcato sia dalla madre della giovane vittima che da gran parte di cittadini che non hanno mancato di manifestare la propria solidarietà al giovane e la loro contrarietà alle farneticanti affermazioni della medesima Assessora”. E aggiungono: “Cosa ancora più grave, peraltro, è che la risposta scritta, letta dall’Assessora Patrizia Riva, reca anche la firma del sindaco Mattia Salvioni che, sottoscrivendola, ne ha avallato e confermato il contenuto che si riassume, semplicemente, nel declinare ogni responsabilità rispetto al grave episodio accaduto, riposto al novero di mero “comportamento premonitore””.
Un atteggiamento che, secondo le minoranze, cozza con i buoni propositi inseriti nel programma elettorale della lista “Viviamo Merate” e trasfusi poi nelle linee
programmatiche di mandato, dove “non mancano pomposi riferimenti alla “cultura della
legalità” al “contrasto delle discriminazioni” e al “sostegno di percorsi educativi e di
sensibilizzazione rispetto alla violenza di genere””, bollate, senza troppi giri di parole, come “le solite litanie che finiscono per essere sterili affermazioni di principio belle solo per fare da ornamento al libro dei sogni del programma elettorale del Sindaco Salvioni”.
Le critiche non sono finite, ampliandosi dalla risposta all’interrogazione al complessivo operato dall’assessora. “Ad aggravare il comportamento del Sindaco e dell’Assessora all’Istruzione e Cultura, rileva anche la falsità di quanto affermato nella nota di risposta all’interrogazione di Prospettive X Merate, ove viene evidenziato che: “… per quanto riguarda il ruolo dell’Amministrazione, con la scuola si condivide il tema nella sua complessità. Ci si confronta per la stesura del piano diritto allo studio …”, ad oggi l’Assessora Riva è palesemente inadempiente anche su questo ulteriore punto, atteso che, giunti al termine dell’anno scolastico 2024-25, la giunta non ha adottato il Piano Diritto allo Studio e né ha condiviso gli obiettivi con i gruppi di minoranza in seno alla Commissione consiliare. Trattasi, anche in tal caso, di una gravissima omissione che, sempre a nostra memoria, non ha eguali nella storia amministrativa e politica della nostra città”.
Da qui la conclusione, con la richiesta delle dimissioni o della revoca delle deleghe: “Amministrare una città come Merate è compito arduo e difficile che non può e non
deve essere lasciato nelle mani di chi si sta dimostrando non all’altezza del ruolo e che
si sta caratterizzando, esclusivamente, per il rincaro delle imposte e delle tariffe dei
servizi, in quella che è, ormai, sotto gli occhi di tutti, la direttrice politica dell’azione
dell’amministrazione Salvioni, riassunta sotto l’acronimo delle tre I.I.I.: immobilismo, inadeguatezza, inesperienza”.

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