Il gruppo di minoranza ha presentato un’interrogazione: “Condividiamo l’obiettivo, ma si può fare di più”
Tra le dieci domande rivolte all’amministrazione comunale, spazio anche a richieste di incentivi per invogliare all’utilizzo della casetta dell’acqua
MERATE – Plastic free: l’argomento tiene banco in città. Dopo l’invito dell’assessore all’Ambiente Andrea Robbiani alle associazioni a eliminare dalle prossime manifestazione l’utilizzo di oggetti di plastica mono uso e la comunicazione del passaggio plastic free anche all’interno di Palazzo Tettamanti, arriva anche la richiesta di chiarimenti da parte del gruppo di minoranza Cambia Merate. I consiglieri di minoranza guidati da Aldo Castelli hanno infatti presentato un’interrogazione in Comune. Corposo il testo articolato in ben dieci punti aventi tutti a oggetto il provvedimento di “Adozione buone pratiche per la riduzione del consumo di plastiche e materiali non biodegradabili”.
Plastic free: un obiettivo condiviso
Le richieste di Cambia Merate partono da un punto fondamentale, ovvero la condivisione della ratio del documento: “gli scriventi condividono appieno le finalità intrinseche al documento, in ragione dell’aumento del quantitativo dei rifiuti di plastica nell’ambiente marino e oceanico a discapito degli ecosistemi, della biodiversità nonché, potenzialmente, della salute umana”. Ed è proprio nell’ottica di favorire una economia circolare e sostenibile che i consiglieri di opposizione hanno articolato una serie di domande.
La prima riguarda proprio Palazzo Tettamanti ed è volta a sapere le ragioni per cui “l’Amministrazione comunale non abbia, precedentemente all’emissione del documento, provveduto ad eliminare dai distributori automatici installati negli immobili in proprietà i prodotti confezionati in plastica monouso e la vendita e distribuzione, con gli stessi mezzi, di bottiglie in pet che sembrerebbe vietare in caso di manifestazioni di associazioni e invece scoraggiarne la vendita ai commercianti”.
Dieci domande all’amministrazione comunale
Si chiede anche di sapere perché non sia stato previsto un periodo di salvaguardia ovvero un meccanismo che consentisse lo smaltimento delle scorte già acquistate. Ci sono anche domande di natura tecnico giuridica come quella relativa al fatto se il documento possa essere considerato atto amministrativo idoneo ad esplicare effetti esterni e perché non sia stata emanata una delibera o di un apposito regolamento di competenza del Consiglio. Sotto la lente di ingrandimento anche i motivi per cui non siano stati elencati tra i destinatari l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale, le case di riposo, gli appaltatori del servizio di refezione scolastica, gli ambulanti presenti al mercato cittadino e gli altri operatori economici attivi sul territorio, “che evidenziano un ragionevole maggiore consumo di prodotti monouso da materie prime non biodegradabili in via continuativa e superiore rispetto a eventi sporadici ed occasionali”.
Il costo dell’acqua alla casetta è aumentato
Richieste precise e puntuali bilanciate anche da domande relative a eventuali maggiori incentivi alla cittadinanza per scoraggiare l’uso di bottigliette di acqua: “Ci chiediamo come mai l’Amministrazione non abbia ridotto il prezzo di vendita dell’acqua erogata dalla casetta installata in Piazza don Minzoni, che addirittura è stato recentemente incrementato del 50% (da 0,05 euro a per 1,5 litro a 0,05 euro per 1 litro), ponendo in essere un obiettivo incentivo all’acquisto di acqua in bottiglie in Pet”. Cambia Merate incalza anche sul fronte della distribuzione gratuita a parte della cittadinanza ( studenti, dipendenti comunali) di borracce al fine di maggiormente sensibilizzare circa le necessità di tutela ambientale chiedendo inoltre quali altre iniziative l’Amministrazione intenda mettere in atto al fine di scoraggiare l’utilizzo di plastica monouso.
ECCO IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE PRESENTATA DA CAMBIA MERATE SUL DOCUMENTO PLASTIC FREE