La Provincia ha rispolverato il progetto di allungamento di 16 chilometri in galleria della tangenziale Est
C’è chi lo considera un sogno, chi parla di sfida interessante e chi invece chiede interventi contingenti: “Non sarà mai pronta prima di almeno 15 anni”
MERATESE – Per ora è solo una linea, tracciata su una cartina. E i sindaci, convocati lunedì a Villa Locatelli per discutere del sistema infrastrutturale del territorio meratese, hanno espresso unicamente la disponibilità ad approfondire lo studio in modo da poter poi delineare i contorni di un investimento che si annuncia faraonico sia per i costi che per i tempi. Si è tornati a parlare, in questi giorni, del prolungamento della tangenziale Est fino a Olginate attraverso un nuovo tracciato, lungo circa 16 chilometri, che attraversando in galleria il Meratese, dovrebbe dare una boccata di ossigeno alle congestionate strade provinciali 72 e 342 dir.
Un tracciato da realizzare in tre lotti
L’ipotesi progettuale, suddivisa in tre lotti funzionali (tangenziale est – Cernusco/Merate; Cernusco/Merate – Calco e Calco /Olginate, prevede che il nuovo asse viario interseca in galleria a Osnago le linee ferroviarie Milano-Tirano e Milano-Bergamo, e sempre in galleria ad Airuno e a Olginate la linea ferroviaria Milano-Tirano. A Osnago il nuovo tracciato sottopassa il torrente Molgora; sempre a Osnago passa in galleria sotto il centro industriale di via della Tecnica, mentre non vengono interessate altre importanti zone produttive lungo l’intera tratta. Il tunnel sottopassa alcuni quartieri a Lomagna, Osnago, Cernusco Lombardone e Valgreghentino, mentre sono interessati gli interi centri abitati di Merate, Calco e Olgiate Molgora.
Un’idea lanciata anni fa
Un’idea rispolverata dai cassetti della Provincia che ha riaperto il dibattito, aprendo il campo a una serie di interrogativi e richieste di ulteriori chiarimenti. Sindaci e amministratori presenti all’incontro (Brivio, Calco, Cernusco Lombardone, La Valletta Brianza, Lomagna, Merate, Olgiate Molgora, Olginate, Osnago, Paderno d’Adda, Robbiate, Santa Maria Hoè, Verderio; assenti invece Airuno, Imbersago, Montevecchia, Valgreghentino) hanno dato all’unanimità l’assenso alla Provincia a proseguire lo studio di fattibilità, mettendo però subito in luce le loro diverse e sfaccettate posizioni sulla questione.
De Capitani (Cernusco): “Per ora è solo una linea su una cartina”
Interessata in maniera centrale alla vicenda, visto che l’ipotesi di progetto prevede che uno dei due svincoli sia proprio a Cernusco, al confine con Merate, è il sindaco Giovanna De Capitani che precisa fin da subito: “Al momento non è possibile effettuare una valutazione del progetto visto che non abbiamo alcun elemento in mano né dal punto di vista economico finanziario né progettuale. Abbiamo semplicemente espresso la disponibilità ad approfondire lo studio, ribadendo allo stesso tempo l’urgenza di dare una risposta di carattere complessivo al tema della mobilità con riferimento in particolar modo al trasporto su ferro”.
Per il primo cittadino di Cernusco, la proposta è ancora a uno stadio embrionale e proprio per questo va assolutamente scollegata a ogni ipotesi di finanziamento legata alle Olimpiadi 2026. “Il progetto non è ancora pronto. E’ impensabile immaginare di arrivare preparati al 2026. Un’ipotesi di questo genere comporta delle analisi di tipo idrogeologico non indifferenti”. L’unico impegno per ora preso dal Comune è quello di rispettare una striscia di 80 metri di rispetto sul tracciato dello svincolo che verrà realizzato dietro il supermercato Esselunga al confine con Merate.
Robbiani (Merate): “Pensiamo anche al qui e ora”
Un Comune, quest’ultimo, presente lunedì scorso con l’assessore all’Ambiente Andrea Robbiani che, ironia della sorte, ha sottolineato di aver partecipato a un incontro analogo in Provincia 10 anni fa quando si era da poco insediato come sindaco di Merate: “Sinceramente ho dei dubbi che un progetto di questo tipo possa essere realizzato se non attraverso la modalità del project financing. E, anche in questo caso, mi chiedo quale operatore possa essere interessato ad affrontare un investimento di oltre un miliardo e mezzo di euro. Detto questo, ho comunque espresso, a nome dell’amministrazione, il mio assenso a conferire un mandato esplorativo alla Provincia per delineare meglio la questione. Ma ho altresì chiesto alla Provincia di concentrarsi sull’oggi e sul domani”.
Per Robbiani sarebbe strategico organizzare un tavolo sulla mobilità sostenibile nel Meratese e nel Casatese per affrontare con una visione d’insieme il problema della viabilità di un territorio ad alta densità abitativa. “Anche qualora il progetto del tunnel dovesse venire realizzato, non potrebbe esser fatto prima di 16-17 anni. Ed è su questo periodo transitorio che ci dobbiamo concentrare perché sono questi i problemi che come amministratori dobbiamo gestire. Bisogna dare una risposta ai nostri pendolari e incentivare altre forme di mobilità dolce”.
Brivio (Osnago): “Non basta un nastro di asfalto”
Ha chiesto a sua volta una visione di più ampio respiro, con particolare riferimento alle interconnessioni tra diverse forme di mobilità, il sindaco di Osnago Paolo Brivio.
“Il mandato dato all’unanimità è relativo allo studio di questo progetto. Che non equivale a un via libera alla sua esecuzione. Certo, la prospettiva è interessante e sicuramente la realizzazione di un tracciato in galleria produrrebbe dei benefici sul drenaggio del traffico. Va però capito se la proposta è praticabile, sia da un punto di vista economico che ambientale. Non solo, ma sappiamo benissimo che opere di questo genere comportano dei costi di manutenzione molto alti. E andrebbe perciò capito chi se li accollerebbe”.
Non è da escludere che nel progetto di allungamento della tangenziale Est possano essere coinvolti anche i privati, tra cui la società che già gestisce la tangenziale che collega Vimercate a Milano. “Andrebbe anche capita quindi la questione dell’accesso e della tariffazione” aggiunge Brivio che in apertura di incontro, lunedì, in Provincia ha chiesto subito delucidazioni sul fatto se fossero state trovate ipotesi di finanziamento all’opera: “La risposta è stata negativa. Quindi direi che il primo passo da compiere è quello di capire come potrebbero essere recuperate queste risorse. Parliamo di almeno un miliardo di euro”. Una cifra altissima che per il sindaco di Osnago non può essere spesa solo per risolvere problemi viabilistici. “E’ necessario compiere anche un cambio di mentalità che ci porti ad affrontare la questione guardando alla mobilità integrata, comprendendo treni, piste ciclopedonali e anche forme di mobilità nuove. Non basta più pensare solo a un nastro di asfalto, bisogna sapere connettere i sistemi”.
Citterio (Lomagna): “Sfida interessante: ipotesi da approfondire”
Guarda al progetto come a una sfida interessante, dall’investimento decisamente impegnativo, Cristina Citterio, sindaco di Lomagna, Comune dove ogni mattina si crea l’imbuto delle auto che si immettono in tangenziale.
“Dal nostro punto di vista ben venga ogni progetto che si ponga l’obiettivo di ridurre e limitare l’impatto del traffico sul nostro territorio. Abbiamo quindi dato con convinzione l’assenso a questo mandato esplorativo consci che questo sia un tema sentito e vissuto quotidianamente sulla pelle dei nostri cittadini. Bisognerà capirne bene l’impatto e per questo l’idea va approfondita e analizzata nel dettaglio grazie all’appoggio dei tecnici e degli esperti. Un lavoro del genere implica delle verifiche non banali e come sempre tra il dire e il fare c’è di mezzo… l’oceano”.
Bernocco (Olgiate): “E’ un sogno che dobbiamo realizzare”
Pensa invece che sia un sogno e che vada coltivato con quel pizzico di ambizione che porta a pensare il grande, il sindaco di Olgiate Molgora Giovanni Battista Bernocco: “Il nostro territorio è saturo. Non abbiamo più spazio per realizzare nuove infrastrutture: l’ipotesi di un tracciato in galleria è da tentare anche perché sarebbe a consumo zero di territorio”.
Per il primo cittadino olgiatese, i vantaggi per il Meratese sono evidenti: “Vorrebbe dire scaricare una buona fetta di traffico, anche pesante, dai nostri Comuni, ora congestionati da auto e camion. Il prolungamento della tangenziale permetterebbe di gestire meglio il traffico interno dei nostri paesi, liberando le strade anche a chi vuole visitare le nostre zone”. A Olgiate verrebbe realizzato il secondo svincolo, più o meno all’altezza della rotonda dei Partigiani situata al confine con Calco e Beverate.
Galbusera (Calco): “Dobbiamo avere una visione che superi i 5 anni di mandato”
Parla non solo da assessore a Calco ma anche da consigliere in Provincia delegato proprio alla viabilità Mauro Galbusera.
“Ben venga il mandato esplorativo per verificare la sostenibilità, in primis economica, di questo progetto. Ma penso che come amministratori dovremmo avere la capacità di ragionare avendo come orizzonte non i 5 anni del nostro mandato, ma prospettive più lunghe. L’incontro di lunedì deve porci delle domande, anche provocatorie. Deve farci interrogare sul futuro che vogliamo dare al nostro territorio, che dobbiamo guardare andando al di là dei singoli campanili. Dobbiamo chiederci se vogliamo diventare ancora di più milanocentrici o se vogliamo preservare le nostre peculiarità. E dobbiamo anche valutare cosa comporta un investimento di questo tipo nel quadro complessivo della mobilità. Va bene studiare la fattibilità di questo progetto, ma dobbiamo anche interrogarci sulla qualità della vita che vogliamo dare alle nostre comunità”
Passoni (Olginate): “Un intervento da guardare nella sua complessità”
Si è detto concorde sull’importanza di coordinare l’intervento viabilistico con gli altri interventi di mobilità, in primis su ferro, il sindaco di Olginate Marco Passoni.
“Ho ribadito la necessità di affrontare il problema guardandolo nella sua complessità e non un pezzetto alla volta. Andrà valutato bene l’impatto in uscita su Olginate e capite le interconnessioni con gli altri mezzi di trasporto per non realizzare una nuova infrastruttura spostando però i problemi da un’altra parte”.