Interrogazione al Ministero della Salute per i punti vaccinali di cui è stata rimandata l’apertura
Fragomeli: “Ennesimo scempio della Regione, in contrasto alle direttive del Governo. Sono vicino ai sindaci”
LECCO – “Questo non è che l’ennesimo scempio perpetrato da Regione Lombardia, per mano questa volta di ATS-Brianza, verso i cittadini e la sanità pubblica. La decisione improvvisa di chiudere i centri comunali di vaccinazione e di bloccare quelli in procinto di partire, mortificando letteralmente il lavoro portato avanti da tanti sindaci e obbligando le persone già prenotate a rivolgersi ai centri di vaccinazione privati, è inaccettabile. Per questo, oggi, ho presentato un’interrogazione al Ministro della salute chiedendone l’immediato intervento allo scopo di obbligare ATS-Brianza al rispetto delle linee guida nazionali in tema di campagna vaccinale”.
Gian Mario Fragomeli, deputato lecchese della Brianza e Capogruppo PD in Commissione Finanze alla Camera, interviene così in merito alla recente decisione presa da Regione Lombardia e riguardante la chiusura dei centri di vaccinazione comunali.
“Il mio pieno sostegno – spiega il parlamentare democratico – va ai tanti sindaci del territorio che, da subito, si sono messi a completa disposizione di ATS-Brianza offendo, a costo zero, spazi idonei all’insediamento di centri vaccinali completi di tutti i servizi necessari. È inconcepibile che Regione Lombardia possa decidere di operare in tal modo, vale a dire in palese contrasto alle direttive del Governo che indirizzano invece i responsabili delle varie campagne di vaccinazione locali ad effettuare una distribuzione dei presidi e dei centri di somministrazione che sia la più capillare ed efficiente possibile. Non è accettabile che Regione Lombardia decida di accentrare la campagna vaccinale presso pochi, grandi centri territoriali che, in ogni caso, non saranno operativi prima di alcune settimane”.
“Al Ministro Speranza – conclude Fragomeli – ho perciò chiesto di intervenire con urgenza allo scopo di permettere la riattivazione di quella rete di centri comunali – già operativi o in procinto di esserlo – che tanto potrebbero contribuire alla velocizzazione del processo di somministrazione dei vaccini in un territorio come il nostro che, soprattutto per quanto riguarda le persone anziane, è stato tra i più colpiti dalla crisi pandemica”.