LECCO – “Ai manager sospesi dal servizio, o rinviati a giudizio, non vengano riconosciuti premi di risultato”. A dirlo è Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd, a commento della notizia dell’assegnazione dei premi ai vertici della sanità per il loro operato nel corso del 2013.
Straniero fa riferimento in particolare ai punteggi attribuiti al direttore generale degli ospedali lecchesi, Mauro Lovisari e ai suoi omologhi delle aziende ospedaliera di Melegnano, Paolo Moroni, e di Mantova, Luca Stucchi. I primi due sono sospesi dal servizio poiché inquisiti nell’inchiesta sulla cosiddetta cupola degli appalti, mentre il terzo è rinviato a giudizio in un’inchiesta relativa ad appalti pilotati.
“La politica deve rispondere delle proprie scelte – continua Straniero – e se manager sospettati di essere infedeli vengono premiati per la qualità del loro lavoro, anche se per un periodo precedente, occorre riconoscere che qualcosa non funziona. I premi vengono assegnati in base a una griglia di criteri, dunque a questi ne va aggiunto uno che tenga conto dei comportamenti tenuti dai manager e della loro fedeltà all’amministrazione pubblica. Nel frattempo, fino a quando le posizioni dei singoli non saranno definitivamente chiarite, i premi vanno sospesi”.
Secondo il consigliere regionale rimane comunque la questione principale, “che è la modalità di selezione dei vertici della sanità: finché le nomine verranno fatte sulla base dell’appartenenza a partiti o correnti e non solo al merito dei singoli, questi problemi sono destinati a ripetersi.”