Mauro Piazza non si nasconde. In seguito alle indiscrezioni emerse ieri, ci conferma:«Antonio (Pasquini, ndr), dopo un percorso personale di avvicinamento alla nostra mozione congressuale, farà parte della nostra lista, e sarà candidato vice coordinatore».
«Non c’è nulla da nascondere, la sua è una scelta lineare» ha continuato il capogruppo in Comune «Venerdì verranno presentate le liste e la nostra mozione congressuale, e allora sarà tutto ufficiale». Ma non ditegli che ora è il favorito per il posto da coordinatore, vi risponderà: «Chi entra papa, poi esce cardinale». Ma l’arrivo di Pasquini potrebbe essere proprio la carta vincente dello schieramento che vede compatto il mondo ex An ed ex Forza Italia.
Dobbiamo registrare anche la replica di Antonio Pasquini, che ha voluto smentire il suo essere “brambilliano doc”, come scritto in precendenza: «Da vent’anni appartengo alla stessa corrente che ha come riferimento l’europarlamentare Carlo Fidanza. Non sono mai stato né in corrente con la Brambilla, né tantomeno in quelle con Mauro Piazza o Daniele Nava». Pasquini ha aggiunto: «In un momento d’incertezza ho ascoltato il richiamo della foresta rappresentanto da An». Quindi l’avvicinamento a Nava è da attribuirsi a un compattamento intorno al partito di Alemanno e La Russa. “Sposato” con Nava ancora non è: «Non ho ancora firmato nulla» tiene a precisare, ma è certa ormai la distanza dalla Brambilla. «Non ha saputo attuare un vero percorso politico» commenta Pasquini riferendosi sull’ex ministro del Turismo. Improbabile comunque un nuovo ribaltone prima del congresso.
Che le liste a congresso siano tre o quattro (come è successo a Milano) al presidente della provincia Daniele Nava non spaventa, anzi. Le liste e le tesi congressuali si definendo in questi ultimi giorni e Piazza viene sostenuto dalla componente An e dalle esperienze laiche e cattoliche di Forza Italia.
Replica invece Giacomo Zamperini, che le indiscrezioni davano come richiedente di un ruolo di maggiore spicco all’intero del direttivo giovanile: «Mi lusinga molto essere chiamato in causa da Lecconotizie sulla questione giovanile del mio partito ma penso proprio di non avere più né l’età (26 anni sono un pò troppi per fare la rivoluzione) né la voglia e l’entusiasmo necessari per guidare un gruppo di giovani che, oggi più che mai, hanno bisogno di tornare a sperare, sognare ed immaginare un futuro migliore di quello che gli si presenta davanti! L’organizzazione del movimento giovanile, tra l’altro, non ha nulla a che fare con il congresso del Pdl provinciale. E io non chiedo nulla perché, come sempre, mi metto a disposizione del mio gruppo e del mio partito».