Giovedì sera si è tenuta l’assemblea dei soci di Retesalute, l’azienda speciale gravata da un buco di quasi 4 milioni di euro
Retesalute verrà messa in liquidazione ma potrà continuare a operare mentre si farà luce sull’indebitamento accumulato
MERATE – Continuità all’azienda speciale pur nella legittimità del percorso di accertamento dell’indebitamento accumulato negli anni precedenti. E’ questa la strada tracciata, a livello politico, dai soci riuniti giovedì sera nell’assemblea di Retesalute, l’azienda speciale referente per i servizi alla persona di ben 27 Comuni del Meratese e dell’Oggionese.
Un percorso che, a livello tecnico, dovrebbe tradursi (ma qui saranno i professionisti a doversi esprimere nei dettagli) in una procedura di messa in liquidazione in continuità con la previsione della revoca della liquidazione (così come previsto dall’articolo 2487 ter del codice civile) qualora l’azienda speciale dovesse dimostrare di saper camminare sulle proprie gambe.
Atteso e importante, l’incontro di giovedì sera ha permesso di registrare come l’analisi dei bilanci precedenti, commissionata alla società di consulenza esterna Bdo, abbia, per quanto ancora in fase di ultimazione, confermato l’esposizione debitoria per quasi 4 milioni di euro riscontrata dalla responsabile amministrativa Laura Mattiello, in servizio a Retesalute da circa un anno, subito dopo l’ingresso del nuovo Consiglio di amministrazione presieduto dall’avvocato Alessandra Colombo.
Bilanci, è giusto dirlo, approvati fino al 2018 (il consuntivo 2019 non è stato ancora approvato) dall’assemblea dei soci con degli attivi di pochi euro, che alla resa dei conti si sono dimostrati frutto di errate rendicontazioni contabili.
La posizione del sindaco di Merate
“Il comma 555 della legge finanziaria del 2013 parla chiaro. Con quattro bilanci in passivo su cinque la legge impone la liquidazione dell’azienda entro sei mesi” ha ribadito più volte il sindaco di Merate Massimo Panzeri, regista, in qualità di presidente dell’assemblea dei soci, della diretta su Zoom dell’incontro, trasmesso sulla pagina Youtube del Comune di Merate. “La nave ha invertito la rotta, ma soprattutto resta a galla dopo l’approvazione in particolare del bilancio preventivo 2020 ed ai nuovi indirizzi imposti dal Cda che voglio nuovamente ringraziare per il prezioso lavoro svolto in questi mesi difficili – ha aggiunto il primo cittadino -. Non ringrazio invece chi non ha visto, o non ha voluto vedere, in questi anni la nave andare alla deriva. Il fatto che non ci sia stato dolo non sottrae dalle colpe e dalle conseguenti responsabilità che, come socio, pretendo emergano”.
Le precisazioni del revisore dei conti
Un dato di fatto, quello dei conti in rosso per diverse annualità, a cui il revisore dei conti Stefano Maffi ha risposto ribadendo come a oggi non risultino approvati bilanci in negativo: “Il lavoro svolto dalla società di consulenza Bdo è equiparabile, di fatto, a una perizia esterna, sono io che in qualità dei revisori dei conti dovrò poi certificare i bilanci. Penso che la linea di azione sia quella di riapprovare il bilancio 2018 inserendo tutte le passività pregresse e poi procedere con l’approvazione del 2019. In questo modo si eviterebbe anche di far pesare sui Comuni dell’Oggionese, entrati a far parte di Retesalute nel 2019, perdite precedenti in cui non sono minimamente coinvolti”.
Il ruolo della politica invocato dal sindaco di Casatenovo
Una questione tecnica che sarà fondamentale dirimere in vista dei prossimi passi che il consiglio di amministrazione dovrà compiere per portare fuori dal guado Retesalute. “Come sindaci dobbiamo porci degli obiettivi politici. E sono la continuità aziendale nella legittimità del riconoscimento delle passività precedenti. I tecnici ci diranno quale sarà il percorso per arrivare alla meta da noi indicata” ha sottolineato il sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati, intervenuto a più riprese per sottolineare la necessità di dare continuità alla missione di Retesalute. “Tutti dovremo cospargersi la testa di cenere per gli errori fatti in passato, ma non possiamo permetterci di aprire una crisi aziendale durante un’emergenza sanitaria come quella attuale. Aggiungo che la strada della messa in liquidazione dell’azienda speciale è percorribile se e solo se viene esplicitata la possibilità di revoca per un’azienda che sta dimostrando di saper camminare sulle proprie gambe”.
Il percorso tracciato dal Cda
Un’eventualità, quella legata alla capacità di Retesalute di andare avanti con bilanci solidi e in attivo, su cui si sono concentrati gli sforzi del consiglio di amministrazione che, negli ultimi mesi, ha già posto in essere dei correttivi al fine non solo di chiudere l’anno corrente in attivo ma anche di accumulare nel tempo risorse utile a ripianare i debiti. “L’introduzione dei necessari correttivi a fronte di uno squilibrio finanziario ormai acclarato ed accertato in tutte le proprie componenti e che non può più dar luogo a nessun dubbio, l’individuazione precisa delle postazioni debitorie e l’esito positivo rispetto ai correttivi introdotti, continua a convincere noi, del Cda che l’Azienda ha in sé le risorse economiche, finanziarie e di personale in grado di superare l’attuale crisi” ha ribadito la presidente Colombo.
L’atto di indirizzo
L’assemblea si è così chiusa con la messa ai voti dell’atto di indirizzo da dare al Consiglio di amministrazione per “formulare entro 10 giorni una proposta che contempli la continuità aziendale di Retesalute quale obiettivo politico primario e la legittimità del percorso per affrontare l’indebitamento accumulato verificando la possibilità tecnica di un procedimento di liquidazione volontaria in continuità con possibilità di revoca e avvalendosi degli incarichi professionali opportuni per l’espletamento di tale adempimento”.
Astenuti il sindaco di Cassago Roberta Marabese, convinta di dover aspettare i bilanci 2018 e 2019 prima di potersi esprimere sulla vicenda e il sindaco di Airuno, Alessandro Milani, che, a differenza della collega, non ha però motivato il voto di astensione.